Stranizza by Valerio La Martire

Stranizza by Valerio La Martire

autore:Valerio La Martire [La Martire, Valerio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-04-13T12:00:00+00:00


18

Marco era seduto sul muretto di pietra che delimitava l’agrumeto. Le scarpe impolverate, la fronte sudata, spezzettava nervosamente qualche foglia. Davanti a lui, il campo di agrumi si estendeva fino all’orlo del dirupo, tanto che gli ultimi alberi sembravano sul punto di cadere in mare. A pochi passi, spuntava un pino marittimo che in mezzo ai piccoli aranci sembrava triste e fuori posto. Ai suoi piedi non c’era erba, ma un tappeto di aghi secchi, simile a una zattera nella tempesta di un prato verde. Il pino, come un naufrago, guardava il mare azzurro oltre il verde, e forse sognava una fuga che non poteva permettersi.

Marco sentì un rumore di passi sul brecciolino. Poco dopo, oltre la curva, comparve Nino, le guance rosse e la maglietta chiazzata di sudore.

«Ti ho fatto aspettare troppo?» chiese, sedendosi sul muretto accanto a lui.

«No» rispose Marco. «Ho fatto un giro, sono appena arrivato.»

Lo sguardo di Nino si posò sul tappetto di foglie, minuziosamente spezzettate, che giaceva ai piedi di Marco. «Sì, forse è un po’ che aspetto, in effetti» dovette ammettere Marco.

«Già…» rispose Nino con un sorriso. «E scommetto che prima non stavi andando a fare una passeggiata e non ci sei passato per caso sotto casa mia.»

Su quel muretto, seduti l’uno accanto all’altro, circondati dagli aranci, Nino e Marco si trovavano senza saperlo davanti a un bivio. Da una parte c’era la morte, dall’altra la vita. Presero una decisione, senza esserne consapevoli e senza immaginarne le conseguenze. Forse in alcuni momenti la possibilità di scegliere è solo fittizia, perché non puoi fare altro che seguire i sentimenti. I rapporti precipitano verso il loro definirsi quando si è più distratti.

Alla fine, guidati dall’istinto, dalla chimica, dal destino, si avvicinarono. Sotto la luce del sole, con il viso abbronzato e i capelli scompigliati, si baciarono come non avevano avuto il coraggio di fare nel buio del negozio di musica. Le lingue si toccarono, in una fame che esplose improvvisa e che non potevano più contenere. Quel contatto li rassicurò: entrambi tremavano, entrambi si sentivano fragili. Non stavano sbagliando, non erano più soli.

La paura era lontana. Il resto del mondo non poteva raggiungerli. O almeno così credettero per alcuni attimi, poi il frastuono di un motore scoppiettante li riscosse. Marco si girò di scatto e vide comparire un Apecar carico di cassette di pomodori che arrancava in direzione del paese. Afferrò Nino per la maglietta, lo tirò a sé e si gettò oltre il muretto di pietra. Poi gli mise l’indice sulla bocca. Aspettarono in silenzio il passaggio del camioncino. Una nuvola di fumo grigio comparve sopra le loro teste, la terra vibrò per qualche secondo, e poi più nulla. L’intruso se n’era andato.

Tutto qui. La paura di essere scoperti svanì insieme al borbottio di quel motore arrugginito.

Forse era il corpo di Nino premuto contro il suo, forse stava cominciando solo adesso ad assaporare la libertà, ma Marco iniziava davvero a credere che il mondo gli avrebbe permesso di essere felice.

Strinse Nino a sé, per sentire



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