Sulla fiaba by Calvino Italo

Sulla fiaba by Calvino Italo

autore:Calvino Italo [Calvino, Italo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: narrativa
ISBN: 9788852016516
editore: Mondadori
pubblicato: 2010-10-06T22:00:00+00:00


Le parità e le storie morali dei nostri villani

di Serafino Amabile Guastella

Che il raccoglitore di tradizioni popolari sia mosso al suo lavoro da un mito etico ed estetico è evidente: perché andrebbe a ricercare usanze e detti e canti e favole della povera gente illetterata se non credesse che là è nascosta una bellezza e una verità da riportare in luce? Del resto, una spinta etico-estetica del genere è sempre presente, credo, negli scienziati delle discipline anche le più astratte e meno coinvolte nelle passioni del consorzio umano. Ma nei folkloristi del secolo passato (nei demopsicologi come per un certo tempo si vollero chiamare) – e poi via via nella più rada falange dei ricercatori del nostro secolo – la scienza si colora delle suggestioni culturali che presiedettero alla sua nascita: da una parte il mito rousseauiano d’una vita secondo natura a cui il popolo sarebbe rimasto più vicino (dico: d’un rousseauismo di seconda mano e deviato, che porta a idealizzare le condizioni della vita popolare e rustica anziché a scoprire in essa – come voleva il vero spirito di Rousseau – le più incancrenite cicatrici delle offese che la storia della civiltà ha inferto alla carne dell’uomo); dall’altra l’esaltazione romantica delle radici profonde dello spirito nazionale, di cui il volgo sarebbe custode nelle sue tradizioni. Da queste due sbagliate vie d’approccio, mascherate ma non dissolte dalla scientificità positivista, nasce la tendenza – ora esplicita, ora latente – a considerare l’oggetto del proprio studio non solo come un patrimonio da salvare – il che è nel giusto spirito d’ogni scienza rivolta alle vestigia del passato – ma a far la vita popolare oggetto d’un eccesso di pietas, a idealizzarla come ricordo d’un paradiso incorrotto, a idoleggiarla – in contrapposizione alla civiltà moderna livellatrice – come la somma d’ogni bellezza e saggezza. Tanto che il termine folkloristico, nato a designare una ricerca obiettiva, passò nella lingua di tutti i giorni a delimitare un gusto per le immagini facili e bonaccione del color locale; e sulla stessa scienza tale connotazione limitativa pose la sua ipoteca, là dove la rivendicazione affettiva e paternalistica del mondo popolare fa sì che nelle pagine di pur seri e benemeriti studiosi e raccoglitori al distacco dell’osservatore si sostituisca una complicità conservatrice e localistica.

Agli antipodi di questo spirito è l’opera di Serafino Amabile Guastella (1819-99) e soprattutto il libro – introvabile – ripubblicato dalle Edizioni della Regione siciliana (1969). L’esplorazione del mondo popolare che egli compie è un viaggio agli Inferi. Curioso personaggio, a quel che le scarse memorie biografiche1 riportano: nobiluomo letterato che scrive solo di costumi contadini, tanto da meritare la definizione di barone dei villani,2 misantropo di paese che non si scostò mai dalla sua provincia, liberale che si tenne in disparte dalla politica per riservare la sua passione civile all’educazione,3 insegnante di grande ascendente sui giovani ai quali spiegava Dante come la Bibbia della società in costruzione e trasmetteva i fervori della generazione neo-hegeliana. Ma quanto all’opera scritta, le sue ambizioni di poeta e



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