Sulle orme del Buddha (Italian Edition) by Paul Köppler

autore:Paul Köppler [Köppler, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni il Punto d'Incontro
pubblicato: 2018-02-16T04:00:00+00:00

La moglie del cacciatore

Una mano senza ferite può maneggiare il veleno e non subire danno; così il male non tocca chi non lo compie.

(IX, 124)

A quel tempo viveva a Rajagaha la figlia di un uomo ricco. Fin da bambina amava ascoltare gli insegnamenti dei maestri di saggezza e aveva compiuto discreti progressi spirituali verso l’autorealizzazione. Un giorno si innamorò di Kukutamitta, che era un indomito cacciatore, e su incarico del re aveva il compito di uccidere le belve della foresta. Anche lui si era innamorato della ragazza, ma poiché i genitori di lei erano contrari alla loro unione, la ragazza scappò di casa e lo sposò. Nel corso del tempo la coppia fu benedetta da abbondante prole e presto divenne una famiglia numerosa.

La giovane non si occupava solo della famiglia, ma anche dei bisognosi e di tutti quelli che andavano a trovarla. Nessuno lasciava la sua casa senza aver ricevuto una consolazione, un pasto, un dono o un’offerta. Così, nonostante le crudeli azioni del marito, la sua casa divenne un luogo di armonia e di pace. La donna era nota per la sua generosità e la sua amorevole attitudine, così come suo marito era conosciuto per la destrezza nella caccia.

Anche nel monastero di Buddha si parlava di Kukutamitta e di sua moglie; ogni monaco e ogni monaca ricevevano abbondanti pasti da sua moglie. Un giorno Buddha decise di andare a trovare questa famiglia per sostenerla e aiutarla.

Per raggiungere la loro casa bisognava attraversare una zona della foresta cosparsa di trappole per catturare le belve; era la zona principale in cui Kukutamitta praticava la caccia. Stranamente, grazie alla presenza di Buddha, quel giorno nessun animale era rimasto intrappolato. Buddha lasciò che le sue orme fossero ben visibili sul sentiero e a un certo punto si fermò a meditare sotto un albero. Quando il cacciatore, armato con arco e frecce, notò che le sue trappole erano vuote e vide le orme sul sentiero, pensò che qualcuno avesse liberato le belve. Si mise subito a seguire le tracce e in poco tempo si trovò di fronte a Buddha che stava meditando pacificamente sotto l’albero. Senza pensarci due volte, il cacciatore prese l’arco e si preparò a scoccare la freccia per uccidere l’uomo colpevole di aver liberato le belve. Ma quando tese l’arco, con sua grande meraviglia non fu capace di muovere il dito dalla freccia che stava per scoccare e il suo braccio era paralizzato. Poi notò che anche tutto il corpo era come paralizzato e non eseguiva più la volontà della sua mente. Sudando copiosamente, non poteva muoversi di un centimetro.

Vedendo che il sole era ormai alto e Kukutamitta non era ancora rientrato, sua moglie si preoccupò e andò a cercarlo nella foresta. Seguendo le orme sul sentiero trovò suo marito e, con sua meraviglia, lo vide fermo come una statua nell’atto di scoccare la freccia contro il suo venerato Maestro.

“Non scoccare quella freccia contro mio padre, non uccidere mio padre!”, gridò subito la donna appena riconobbe Buddha.

In quel momento Kukutamitta ebbe un sussulto di coscienza e pensò: “Sono perduto; costui è mio suocero, cosa stavo per fare?”.

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