Swinging city. Londra centro del mondo by Valentina Agostinis

Swinging city. Londra centro del mondo by Valentina Agostinis

autore:Valentina Agostinis [Agostinis, Valentina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


“Quando siamo arrivati al parco la mattina del primo giorno delle riprese, è uscito un sole splendente, per tutta la settimana c’è stato un tempo fantastico e ricordo di essere rimasto seduto tutto il giorno a giocare a poker con i colleghi della troupe. Credo che qualcuno a un certo punto avesse proposto di andare a girare qualcos’altro, ma Maryon Park era talmente fuori mano, diverse miglia lontano dalle altre location, che vi abbiamo rinunciato. Così ci siamo fermati là, a far niente per almeno tre-quattro giorni. A un certo punto sono arrivate le nuvole. Doveva essere grigio e misterioso, questo voleva Antonioni.”

Piers Haggard, l’assistente ai dialoghi e traduttore personale, ricorda distintamente le giornate a Maryon Park, per quella che chiama “la meravigliosa libertà di spreco” concessa al regista italiano.

“Lavorava molto lentamente, soprattutto nelle location esterne. Aveva un grosso budget, quindi si prendeva tutto il tempo che voleva per preparare una ripresa. Si vedeva che indulgeva molto nell’impostare una scena, si godeva tutta la libertà che gli davano le risorse del film. Immagino che non abbia potuto girare L’avventura con quei tempi.”

La regola dei tre minuti al giorno di girato, per le troupe inglesi sindacalizzate, diventa molto relativa per l’autore-artista che può finalmente contare su una tavolozza generosa e una vasta gamma di colori e pennelli a disposizione. Se è vero che la luce solare a Maryon Park viene bandita per creare una certa atmosfera sospesa ed enigmatica, è anche indispensabile evitarla per ottenere i toni che il regista ha in mente, annientare le ombre e tutti quegli effetti collaterali che il sole produce sulla pellicola e che conosce bene dopo il suo primo film a colori Il deserto rosso. Ha una sua visione della città, la pennella scegliendo accuratamente le location, come le case rosse ai lati di Stockwell Road, dipinte per ragioni pubblicitarie da un rivenditore di moto, trovate durante i sopralluoghi e già pronte per l’uso. Nel film diventano strisce vermiglie in movimento dietro l’inquadratura fissa su Thomas che si avvicina fatalmente al parco alla guida della sua Rolls grigio scuro. E quando i colori non sono offerti spontaneamente dalle strade, non c’è alcuna remora a intervenire direttamente sul set, pennellando materialmente ovunque Antonioni lo ritenga utile alla sua visione. La troupe assiste sbigottita alla preparazione delle riprese a Maryon Park, l’asfalto della strada che conduce al suo interno viene rifatto per assumere un colore più scuro ed evitare così che nella pellicola il grigio si trasformi in celestino, l’erba viene spruzzata di un verde più intenso e uniforme.

“È la prima volta, sir, che qualcuno trova da ridire su un prato inglese” sbotta il primo assistente di Gorton, Michael Seymour. L’unico a partecipare con entusiasmo a queste bizzarre operazioni è lo stesso Gorton, che coordina la sua squadra di una dozzina di assistenti in quella che ritiene un’avventura “geniale”, mai sperimentata prima sui set esterni.

“Nel parco in basso si vedeva sullo sfondo una fila di vecchie case, Antonioni mi ha chiesto: puoi dipingerle di bianco? Abbiamo cercato di farci dare i permessi, ma non c’è stato nulla da fare.



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