The 100 Day 21 (Italian Edition) by Kass Morgan

The 100 Day 21 (Italian Edition) by Kass Morgan

autore:Kass Morgan [Morgan, Kass]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858692103
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2018-01-29T23:00:00+00:00


CAPITOLO 15

Bellamy

Gli era costato non poco convincere Clarke a tornare all’accampamento. Lei aveva insistito per cercare altri rottami o qualunque altra cosa potesse fornire indizi sugli altri coloni. Ma con l’allungarsi delle ombre, Bellamy aveva cominciato ad avere la pelle d’oca e non per l’aria che andava rinfrescando. Era da pazzi restare ancora lì, con i terrestri che si aggiravano nella foresta. Una volta che la piccola spia gli avesse detto dove trovare Octavia, Bellamy li avrebbe inseguiti… e al diavolo lance e frecce. Ma non voleva affrontarli prima di essere pronto, e di certo non con Clarke al suo fianco.

Dopo un’ora di ricerche infruttuose la ragazza aveva ammesso che era tempo di andare via. «Solo un altro secondo» disse, però, e si diresse verso gli alberi che orlavano lo spiazzo con le lapidi.

Si fermò davanti a uno di essi, ricoperto di fiori bianchi. Aveva l’aria gracile e in qualche modo sembrava troppo piccolo per sostenere tutto quel peso. A Bellamy ricordava Octavia quando indossava i vestiti della mamma e sfilava davanti a lui.

Clarke si alzò in punta di piedi, staccò qualche bocciolo e si inginocchiò per decorare le lapidi con i fiori. Si rialzò e rimase qualche istante in silenzio, con il capo chino. Poi tornò da Bellamy e gli prese la mano, allontanandosi dal cimitero solitario che il resto del mondo aveva dimenticato.

Dopo un po’ Bellamy si decise a rompere l’insolito silenzio in cui era piombata Clarke sulla via del ritorno. «Come ti senti?» Le tese la mano per aiutarla a scavalcare un tronco caduto, ma lei non se ne accorse neppure.

«Sto bene» rispose assente, arrampicandosi sul tronco per scivolare dall’altra parte.

Bellamy non replicò. Sapeva che non era il caso di insistere. Clarke non era il genere di ragazza che usava trucchetti o strategie femminili: avrebbe parlato quando lo avesse voluto. Eppure, nel guardarla ancora di sottecchi, qualcosa nella sua espressione gli strinse il cuore e lo intenerì. Non era seria e nemmeno triste: era… tormentata.

Bellamy si fermò di colpo e l’abbracciò. Lei fremette senza ricambiare l’abbraccio.

Lui fece per staccarsi, poi ci ripensò e rafforzò la stretta. «Clarke, qualcosa non va?»

Quando parlò, la voce di Clarke era ridotta a un sussurro. «Non riesco a smettere di pensare a quelle tombe. Vorrei tanto sapere chi erano, come sono morti…» Non aggiunse altro, eppure Bellamy sapeva che stava pensando ai malati che aveva lasciato nell’infermeria.

«Lo so» disse, «ma chiunque fossero quelle persone, sono senz’altro morte da oltre un anno. Non c’è niente che avresti potuto fare per loro.» Tacque un istante, poi riprese. «Vedila così: almeno hanno avuto l’opportunità di camminare sulla Terra, anche se non per molto. Probabilmente erano jazzati come non mai.»

Con grande sorpresa di Bellamy, Clarke sorrise. Era un sorriso appena accennato, ma sufficiente a scacciare parte della tristezza che le offuscava lo sguardo. «Jazzati? Cosa significa? Tipo che sei talmente felice che vorresti ascoltare musica jazz?»

«Vorresti ascoltare musica jazz? No, significa “felice perché puoi ascoltare musica jazz”. Talmente felice che il tuo cuore batte a un ritmo jazz.



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