The final gambit (edizione italiana) by Jennifer Lynn Barnes

The final gambit (edizione italiana) by Jennifer Lynn Barnes

autore:Jennifer Lynn Barnes [Barnes Jennifer, Lynn]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2023-02-04T12:00:00+00:00


48

NEL retro dell’etichetta sull’unica bottiglia di Chateau Margaux 1973 nella collezione di Tobias Hawthorne c’era un disegno. Lo schizzo di un pendente – più precisamente, una goccia di cristallo.

«Un gioiello?» azzardò Grayson, ma io ero stata di recente nella cassaforte, perciò risposi di no. Mi concentrai sul disegno. Dove ho già visto qualcosa di simile? «Penso che dovremmo cercare un lampadario.»

C’erano ben diciotto lampadari di cristallo a Casa Hawthorne. Ne trovammo uno che faceva al caso nostro nella sala da tè.

«Dobbiamo salire noi», chiesi piegando il collo all’indietro per scrutare il soffitto alto sei metri, «o c’è un modo per far scendere quell’affare?»

Jameson si avviò verso un pannello sul muro. Pigiò un pulsante e il lampadario iniziò la sua lenta discesa. Quando arrivò ad altezza occhi si fermò tintinnando. «Per le operazioni di spolvero», mi informò.

Il solo pensiero di spolverare quel mostro mi dava le palpitazioni. Potevo contare almeno un migliaio di cristalli. Una mossa sbagliata, e si sarebbero schiantati sul pavimento.

«E adesso?» dissi.

«Adesso», rispose Jameson, «li togliamo a uno a uno.»

Esaminare tutti quei pezzi richiese tempo. Ogni due o tre minuti sfioravo Jameson o Grayson, o uno di loro due sfiorava me.

«Questo qui», esclamò Grayson all’improvviso. «Guardate le irregolarità.»

Jameson lo raggiunse in un battito di ciglia. «Acquaforte?» chiese.

Invece di rispondere al fratello, Grayson si voltò per consegnarmi la goccia di cristallo. Io la esaminai, ma se c’erano un messaggio o un indizio nascosti da qualche parte, io non riuscivo a vederli. Non a occhio nudo.

Dovremmo usare il monocolo da orafo. Oppure…

«La torcia», sbottai. Afferrai la tracolla, recuperai la torcia, feci un rapido respiro, sollevai la goccia e la illuminai. Le irregolarità del cristallo producevano una rifrazione. Incomprensibile all’inizio, ma non mi arresi. Voltai il cristallo e riprovai.

Questa volta, i riflessi formarono un messaggio. Guardando la luce proiettata sul pavimento non era possibile equivocare le parole – l’avvertimento.

NON FIDARTI DI NESSUNO.



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