Ti aspettavo (Italian Edition) by Lynn J

Ti aspettavo (Italian Edition) by Lynn J

autore:Lynn, J. [Lynn, J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2014-01-15T23:00:00+00:00


18

Cam aveva ereditato gli occhi azzurri dal padre, oltre al senso dell’umorismo... e alla capacità di mettere insieme le giustificazioni più assurde del pianeta, qualità che probabilmente aveva decretato il successo di Richard Hamilton come avvocato. In poche ore mi aveva quasi convinta a provare la carne di cervo essiccata.

Quasi.

Se non fosse stato per Cam che mi sussurrava: «Bambi» all’orecchio ogni due minuti, avrei ceduto. Ma non potevo mangiare Bambi, per quanto succulento lo facesse sembrare Mr Hamilton.

Restammo nella grande cucina, al vecchio tavolo di quercia grande abbastanza per quattro o cinque persone, a bere il caffè preparato da Dani. Mi faceva male la pancia per quanto ridevo con Cam e suo padre. Erano identici: capelli ondulati e spettinati, occhi azzurri con una scintilla impertinente e il raro talento di saper rigirare ogni argomentazione in loro favore.

«Guarda, papà, sul serio, ti stai mettendo in imbarazzo.»

Suo padre mi guardò con le sopracciglia aggrottate, un gesto che mi ricordava Cam. «Ti sembro imbarazzato, Avery?»

Strinsi le labbra e scossi la testa.

Cam mi scoccò un’occhiata come a dire che non lo stavo aiutando. «Stai cercando di convincere me, la mamma ed Avery che siccome esistono le scimmie deve esistere anche Bigfoot.»

«Sì! Si chiama evoluzione, figliolo. T’insegnano qualcosa al college?» ribatté Mr Hamilton.

Cam alzò gli occhi al cielo. «No, papà, non mi parlano di Bigfoot al college.»

Schiarendomi la gola, dissi: «In realtà c’è tutta una teoria sui primati e sull’anello mancante».

«Mi piace questa ragazza.» Mr Hamilton mi fece l’occhiolino.

«Non mi stai aiutando», borbottò Cam.

Suo padre continuò: «Dico solo che, quando sei stato nei boschi e hai sentito le cose che ho sentito io, crederesti in Bigfoot e nel Chupacabra».

«Il Chupacabra?» Cam restò a bocca aperta. «Oh, ma dai, papà.»

Mrs Hamilton scosse la testa intenerita. «I miei ragazzi. Sono così fiera di loro.»

Sorrisi e bevvi un sorso del caffè forte. «Sono davvero incredibili insieme.»

«Incredibili?» sbuffò lei, alzandosi e prendendo la tazza vuota del marito. «È un modo carino di dire che sono pazzi da legare.»

«Ehi!» Il padre di Cam girò di scatto la testa, con una scintilla divertita negli occhi. «Senti un po’, donna.»

«Sentirai il mio piede sulle tue chiappe, se mi chiami ’donna’ un’altra volta.» Dani riempì la tazza e prese lo zucchero. «E sono pronta a ripeterlo in tribunale.»

Cam sospirò e chinò il capo.

Mi coprii la bocca per non ridere.

La sua famiglia era... meravigliosa. Erano cordiali e simpatici, tutto il contrario dei miei. Dubitavo che mia madre sapesse usare la macchinetta del caffè o che si abbassasse a servire qualcuno, foss’anche mio padre.

Mrs Hamilton posò la tazza davanti al marito. «Voi due non dovevate andare al drive in, stasera?»

«Sì.» Cam si alzò e prese le nostre borse. «Dobbiamo muoverci, se vogliamo trovare dei posti buoni.»

«Ricordatevi di prendere qualche coperta pesante. Di sera fa molto freddo, ormai», si raccomandò lei, tornando a sedersi a tavola.

Non mi andava di lasciare la sua famiglia, anche se la conversazione era alquanto bizzarra. Mi congedai, ringraziando sua madre per il caffè.

«Di nulla, tesoro.» Mrs Hamilton si rivolse al figlio. «Ho preparato per lei la stanza gialla, Cameron.



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