Tommaso e il Fotografo Cieco by Gesualdo Bufalino

Tommaso e il Fotografo Cieco by Gesualdo Bufalino

autore:Gesualdo Bufalino [Bufalino, Gesualdo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-21T05:00:13+00:00


E Matilde che ha preteso l’accompagnamento dietro la bara, come si usava al suo paese nel tempo antico. La moda odierna chiederebbe pratiche molto più spicce: cotto, mangiato e sepolto; cinque minuti di messa, un furgone a rotta di collo, un De profundis e via. Noi siamo stati tutti d’accordo: un po’ per non contraddirla, un po’ per un bisogno di sgranchirci le gambe sfilando attraverso la città intruppati e solenni come su una passerella dell’Ambra Jovinelli. Sarà una gratifica per la nostra anagrafe anonima e spenta; un modo di far gruppo e famiglia, noi che siamo dei disgregati senza radice. Io in particolare, benché amorosissimo del mio esser solo, apprezzo assai che in un luogo deputato, con problemi comuni di gas, acqua, antenne, telefoni, una minuscola comunità mi si scaldi attorno: qualcuno a cui ricorrere in caso di mal di pancia o di crepacuore, con cui scambiare sul pianerottolo due chiacchiere sulla pioggia e il bel tempo… Porte a cui bussare, mani da stringere a Capodanno, un campionario economico e inoffensivo della brulicante e nemica umanità.

Qui posso esercitare il mio sguardo senza paura, ogni passione rimane esclusa. Così ora, amico di Tir, mi consolo facilmente della sua morte; invaghito di Lea, sono pronto a barattarne l’immagine con qualunque altra degna supplente… Voglio dire che, pro domo mea, ho imparato la prudenza e l’astuzia di dosare ogni mio moto al risparmio: come scendere in folle con la macchina lungo una lunga discesa. Questo solo mi permette di non mettermi una corda al collo. Un tempo i miei nervi erano cani da pastore, abbaiavano ad ogni luna. Ora li ho messi, se non in ferie, in cassa integrazione. Assottigliata la mia vita, ho assottigliato il dolore. Usuraio di me stesso, mi offro a tassi esosi, che io solo posso pagare.

Sfruttatore e sfruttato a un tempo, dal duplice imbroglio ricavo una quieta, angelica soddisfazione…

Vi ho annoiato? Pazientate ancora un minuto, fra un minuto avrò finito. Poiché in verità a cercare di capirmi io ci provo da tutte le parti senza che mi venga mai meno il coraggio. Si scoraggia più presto un gatto che combatte con un gomitolo. Non saprei fare altrimenti, mi lusinga troppo guarire scrivendo. A costo di far esplodere, da luddista inesperto, le macchine del romanzo…



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