Transito by Anna Seghers

Transito by Anna Seghers

autore:Anna Seghers [Seghers, Anna]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788831312486
editore: L'orma
pubblicato: 2020-07-07T22:00:00+00:00


3

Quando gli dissi che non sarebbe stato tra i passeggeri della nave diretta a Orano, il medico m’ascoltò senza quasi battere ciglio. «Ai Transports Maritimes mi è stato assicurato» disse «che un’altra nave salperà per la Martinica il mese prossimo. Ho prenotato subito. Il passaggio è più sicuro rispetto a quello per Orano. E in ogni caso la differenza di tempo è minima.» Così hai lasciato che mi dessi da fare, riflettei, e intanto pensavi a come coprirti le spalle. Il dottore continuò: «Marie mi ha detto che lei vuole aiutarla. Forse, in questa faccenda, sarà più bravo di me». «Non credo che il visto arriverà prima che lei parta. E, se anche fosse, ne ha ancora di cose da fare… Cauzione, visto di uscita, visto di transito!»

Mi lanciò uno sguardo così penetrante e improvviso che non mi diede il tempo di cambiare espressione. Aggiunse, calmo: «Vorrei spiegarle una cosa, una volta per tutte. Ho portato Marie nella mia cara vecchia auto, piccola e scassata, dal cuore della guerra fino a fuori dalla guerra. I resti del mio trabiccolo forse sono ancora lì, nello stesso fossato, a cinque ore dalla Loira. Arrivammo qui sani e salvi. E saremmo potuti andare ancora più lontano, fuggircene in Africa, per esempio, c’erano ancora navi che partivano per Casablanca. Si trovavano ancora biglietti. Sì, avremmo potuto fuggire. Ma in quel momento Marie iniziò a esitare. Mi aveva seguito sin lì, ed ecco che d’un tratto cominciò a essere indecisa. Dubbi su dubbi. Le navi partirono l’una dopo l’altra, non riuscii mai a farla imbarcare. Mi aveva seguito da Parigi, attraversando tutto il Paese, fino a questa città. Ma ora su una nave non ci voleva salire. E in quel periodo non servivano ancora i visti di transito, bastava scapicollarsi su un qualche piroscafo e via. Ma Marie tirava fuori sempre nuove scuse, e le navi partivano. L’ho avvertita che me ne sarei andato via da solo, ho provato a costringerla a prendere una decisione. Ma neanche così si lasciava convincere, tentennava. È per questo soltanto, è per colpa di Marie, che sono arrivato al punto di non poter più aspettare. Vorrei che lei capisse».

«Non mi deve nessuna spiegazione circa i suoi sentimenti.»

«No, certo. Ma non si tratta dei miei. Era solo mia intenzione avvertirla: Marie esiterà sempre. Perfino se all’improvviso decidesse di restare, dentro di sé continuerebbe a esitare. Non potrà mai decidersi una volta per tutte. Non prenderà mai nessuna decisione risolutiva sulla faccia della Terra, prima di aver rivisto un uomo che forse è morto.»

Esclamai: «Chi le ha detto che è morto?».

«A me? Nessuno. Infatti ho detto “forse”.»

Mi misi a gridare, fuori di me: «Non ci speri troppo! Il marito può tornare eccome! Magari si trova davvero già in città! In guerra tutto è possibile!».

Scrutandomi senza scomporsi, con il suo lungo viso impassibile, ribatté: «Dimentica un piccolo dettaglio: Marie se ne è pur sempre andata via con me mentre quell’uomo era ancora in vita».

Sì, era vero. Dovevo concedergli che era vero. E il morto non avrebbe penato più di me.



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