Tutte Le Volte Che Ho Scritto Ti Amo by Jenny Han

Tutte Le Volte Che Ho Scritto Ti Amo by Jenny Han

autore:Jenny Han
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: Foreign Languages, Literature & Fiction, Teen & Young Adult, Italian
ISBN: 9788858514627
editore: Piemme
pubblicato: 2015-09-01T22:00:00+00:00


38

Siamo davanti all’ingresso della villa di Steve Bledell. Steve fa parte della squadra di football ed è famoso per avere un patrigno ricco con un aereo privato.

«Sei pronta?» mi chiede Peter.

Mi asciugo i palmi sui pantaloncini. Sono dispiaciuta di non aver avuto il tempo di sistemarmi meglio i capelli. «Insomma.»

«Allora parliamo un secondo della strategia. Basterà che tu ti comporti come se tu fossi innamorata di me. Non dovrebbe essere tanto difficile.»

Alzo gli occhi al cielo. «Sei il ragazzo più vanitoso che io abbia mai conosciuto.»

Peter sorride e fa spallucce. Allunga la mano verso il pomello della porta, ma poi si ferma. «Aspetta» dice e poi mi toglie l’elastico dai capelli e lo getta in giardino.

«Ehi!»

«Ti stanno meglio giù. Fidati di me.» Peter mi passa le dita tra i capelli e li gonfia e io gli scaccio via la mano. Poi tira fuori il cellulare dalla tasca posteriore e mi scatta una foto.

Io lo guardo perplessa e lui mi spiega: «Nell’eventualità che Genevieve mi controlli il telefono». Lo guardo mentre imposta la mia foto come immagine di sfondo.

«Possiamo farne un’altra?» Non mi piace come mi sono venuti i capelli.

«Ma no, a me piace. Sei carina.» Probabilmente lo ha detto solo perché ci sbrighiamo a entrare, ma quel complimento mi fa stare bene.

Entrando alla festa con Peter Kavinsky, non posso fare a meno di provare un orgoglio improvviso. Lui è con me. O forse sono io a essere con lui?

La vedo non appena entriamo: è sul divano con le sue amiche che stanno tutte bevendo da dei bicchieri di plastica rossi. Non si vede alcun fidanzato nei paraggi. Genevieve mi guarda con un sopracciglio sollevato e poi sussurra qualcosa a Emily Nussbaum. «Ehiii, Lara Jean» grida Emily, piegando il dito per chiamarmi. «Vieni a sederti qua con noi.»

Io mi avvio verso di loro, convinta che Peter sia al mio fianco, invece non c’è. Si è fermato a salutare qualcuno. Lo guardo terrorizzata e lui mi fa cenno di andare. Mi dice, con il solo movimento delle labbra: “Tocca a te”.

Attraversare la stanza da sola mi dà l’impressione di attraversare un continente, con Genevieve e le sue amiche che hanno gli occhi puntati su di me.

«Ciao, ragazze» esclamo, con una voce un po’ troppo acuta e infantile. Non c’è posto per me sul divano, così mi siedo su un bracciolo come un uccello su un cavo del telefono. Tengo lo sguardo fisso sulla schiena di Peter; è all’altro capo della stanza con dei tizi della squadra di lacrosse. Deve essere bello essere lui. È a proprio agio, sa che le persone lo stavano aspettando e che solo dopo il suo arrivo può avere davvero inizio la festa. Mi guardo attorno, tanto per avere qualcosa da fare, e vedo Gabe e Darrell, che mi salutano in modo carino, ma non si avvicinano. È come se tutti stessero aspettando e osservando, per vedere cosa farà Genevieve.

Mi pento di essere venuta.

Emily si sporge verso di me. «Moriamo tutti dalla voglia di sapere… cosa c’è tra te e Kavinsky?»

So che è stata Genevieve a ordinarle di chiedermelo.



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