Ultime notizie da un paese di merda by Alessandro Dal Lago

autore:Alessandro Dal Lago [Dal Lago Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Prospero Editore
pubblicato: 2018-05-23T22:00:00+00:00

Dopo che se ne fu andata, sbattendo la porta dietro di sé, lui rimase qualche minuto immobile al centro del soggiorno, annichilito. In una fantasia a occhi aperti si vedeva andare verso di lei al rallentatore mentre cercava di aprire la porta e darle un pugno in faccia con tutta la forza. Lei si afflosciava svenuta e allora lui le calava sulla testa il portacenere o qualsiasi altra cosa pesante ci fosse a portata di mano. Una pozza di sangue denso si allargava sotto la testa della donna. Lui allora si sedeva al tavolo e rifletteva su come sbarazzarsi del corpo. L’idea di ammazzare quella donna non lo turbava per niente. Era stato sempre affascinato da questo aspetto degli omicidi: come sarebbe stato vivere dopo aver tolto la vita a un altro essere umano? Aveva fantasticato spesso di ammazzare qualcuno e ogni volta si era svegliato soffocato dal senso di colpa, ma lo attribuiva all’educazione asfissiante ricevuta dalla madre, bigotta com’era. Questa volta, invece, lui stava escogitando tranquillamente sistemi per sbarazzarsi del corpo della pifferaia. L’avrebbe portata giù per tre piani fino alla cantina, tenendola in piedi e facendo finta che fosse ubriaca, caso mai avesse incontrato qualcuno o un vicino di casa si fosse messo a guardare dallo spioncino. Oppure, alle quattro di notte se la sarebbe caricata sulle spalle avvolta in una coperta, tanto a quell’ora tutti sarebbero stati a letto. Semmai, il problema era che farne una volta portata in cantina. A questo punto, la sua fantasia di giallista s’inceppava. Si rendeva perfettamente conto che da un punto di vista tecnico la questione era complicata. Il pavimento della cantina era di cemento e quindi non poteva seppellirla lì. Farla a pezzi non gli pareva proprio il caso, non sopportava la vista del sangue. Alla fine gli venne un’idea che gli sembrò più praticabile anche se piena di incognite. Non l’avrebbe portata in cantina ma sciolta nella vasca da bagno con l’acido (di che acido si trattasse e come procurarselo non aveva idea, ma il problema l’avrebbe risolto in qualche modo). Aveva letto che questo era il sistema più sicuro. In una cittadina inglese, si ricordava, una coppia diabolica era riuscita a eliminare in questo modo una decina di adolescenti del vicinato e l’aveva fatta franca per vent’anni, prima di essere scoperta, ma solo per caso, dato che per una volta avevano seppellito un cadavere in giardino e l’odore aveva insospettito il vicinato.

Alla fine si scosse dal torpore e si mise a ridere. La pifferaia l’aveva fregato la prima volta e preso per il culo la seconda. E adesso lui si sfogava con la fantasia. Si tastò la tasca posteriore, ma il portafoglio c’era ancora. Andò nell’armadio della camera da letto, dove teneva una cassetta metallica con qualche centinaio di euro per le emergenze, ed era tutto a posto. D’altra parte, non gli sembrava di aver lasciato mai sola la pifferaia, tranne che in bagno. Andò a dare un’occhiata anche lì. C’erano solo due cose di valore in

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