Un altro ballo ancora by Scrittori Pigri

autore:Scrittori Pigri [Pigri, Scrittori]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2023-06-19T22:00:00+00:00

18.

CINZIA CONTRO TUTTI

Gli Zanetto rientrarono nel camper in silenzio.

Non aveva visto sua madre da dopo pranzo, ma non ci aveva fatto molto caso: Cinzia aveva dato per scontato che Lena si fosse goduta la quiete tra il camper e l’ombra degli alberi. Invece, a quanto pareva, no. Chissà se era stata via fin dal pomeriggio o solo la sera. Senza avvisarla. E se loro avessero avuto bisogno di lei? E se l’avessero cercata e, non trovandola, si fossero preoccupati? E se non trovandola avessero dato l’allarme in tutto il campeggio? Follia pura, andarsene così, senza dire niente. Cinzia si diresse verso la madre che, appena struccata e cambiata, si stava coricando.

«Mamma, si può sapere dove diavolo sei andata, stasera? E senza dirci niente. Ma ti pare il caso di sparire in quel modo?»

Lena si lisciò il lenzuolo addosso senza guardare la figlia. «Sono una donna adulta, Cinzia, posso andare dove mi pare», e spense la piccola luce accanto al letto.

Cinzia restò lì, in piedi di fianco a sua madre. «Non ho detto che non puoi, mamma, ho detto che dovresti avvisarci! Non sapevamo dov’eri!»

Lena riaccese la luce e la guardò dritta negli occhi. «Cinzia, sono andata a cena fuori mentre voi giocavate tutti insieme, eravamo in taxi, siamo andati in paese, avevo con me il cellulare. Dovevi solo chiamare e avrei risposto.»

Cinzia aprì la bocca e la richiuse. Nel frattempo, Leo uscì dal bagno e si arrampicò nel letto di sopra.

«’Notte, mamma. ’Notte, nonna», disse, spense la luce e si mise a dormire.

«’Notte, tesoro», gli rispose Lena.

«’Notte, Leo», gli rispose rapida Cinzia. «Mamma…»

«Sono davvero stanca. Buonanotte, Cinzia.»

Per quella sera, Cinzia doveva arrendersi.

Non le era rimasto che il marito. Si preparò per la notte e lo raggiunse a letto.

«Andrea. Andrea! Dormi già?» Lo scrollò con entrambe le mani.

«Diobòno, Cinzia, perché mi hai svegliato?»

«No, dico, ma che avete tutti? Vi hanno dato un sonnifero?»

Andrea si stropicciò gli occhi e guardò l’ora. «Non serve un sonnifero, è l’una passata, l’ora in cui di solito dormiamo tutti già da un pezzo.»

«Ma come fai a dormire dopo aver visto mia madre tornare con il vecio dei Castelli?» gli sibilò lei a pochi centimetri dalla faccia.

«Perché ho sonno, ecco come faccio! E tua madre è nel letto di là, non scapperà stanotte col Castelli! Domani mattina, a mente fresca, ne parleremo. Ora dormi, stéla.»

Dormire, come no. La faceva facile, lui. Cinzia non chiuse occhio. Stesa nel suo letto, a pancia in su, fissò il soffitto del camper per buona parte della notte. Rivide lo sguardo di sua madre mentre scendeva dal taxi: non gliela contava giusta.

Cosa voleva da sua madre il Castelli senior, antipatico e snob come la sua famiglia? Forse puntava ai loro soldi? Forse andava a caccia di vedove benestanti da sedurre? E va bene, magari no, i Castelli non erano proprio degli spiantati (non foss’altro perché potevano permettersi tutta quella costosissima verdura bio)… Magari gli piaceva fare il cascamorto con le signore sole. Sistematicamente, per sport! Una specie di Casanova della terza età!

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