Un bel sogno by Achille Giovanni Cagna

Un bel sogno by Achille Giovanni Cagna

autore:Achille Giovanni Cagna
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: calomelano
pubblicato: 2013-02-25T05:00:00+00:00


XIV.

Il tempo non aveva rispettata la felicità di Ermanno, e già sei giorni di beatitudine erano caduti sotto la sua gelida falce, senza quasi che i due innamorati se ne fossero accorti. - Nello avvicendarsi di tutte quelle ore di dolcezze era scomparsa ogni traccia di passato e d'avvenire; Laura ed Ermanno vivevano del presente; perchè pensare al domani se erano felici? - Sarebbe però savia cosa il tener conto del tempo nei momenti di benessere, sembrerebbe meno rapido il suo passaggio; mentre non curandosene affatto, si trova poi che il principio e la fine di un bene vanno confusi in un punto solo passato in un baleno.

Nè Ermanno nè Laura usarono di questa precauzione, e quando pensarono ai giorni che loro rimanevano ancora, si accorsero di essere alla vigilia dell'ultimo. L'ultimo giorno di una felicità che si spegne, è come l'estrema agonia dell'esistenza.

- Ohimè, sclamò Laura sospirando, quanto brevi mi parvero questi giorni.... come fugge rapido il tempo!

- Pur troppo Laura! La fase della mia felicità volge al suo termine, nondimeno, te ne prego, non lagnartene, ciò accresce il mio tormento.... è tale il nostro destino, un'ora di felicità per un anno di dolore; ma che vuoi fanciulla mia! bisogna accettare quel lampo di bene, e rassegnarsi alle lunghe amarezze. - Io non mi lagnerò certo, perchè sarei un ingrato; ormai sono avvezzo alle sofferenze, ed è per me gran ventura il soffio appena d'una speranza.... Ora poi so che tu mi ami, non è vero Laura?

- Oh! tanto....

- Ebbene, non è forse questa una gran cosa? Tu non puoi comprendere ciò che è per me l'amor tuo, tu non sai forse di quanto io ti vado debitore; ma è bene che tu ne abbia idea.... Giovinetto ancora perdei il mio povero padre, e da quel momento mi parve negato il sorriso della vita. Non ti dirò le pene e gli affanni di quella santa donna che è mia madre; i sacrifizi che essa fece per me, non possono venir ricompensati che in cielo.

Ho studiato ardentemente l'arte, compresi che per essa io doveva procacciare una tranquilla vecchiaia a mia madre; studiai, e mercè la ferma volontà, pervenni a migliorare la nostra condizione.... Ma ohimè! alla mia età non si vive di solo pane, io aveva delle secrete aspirazioni che mal ardiva confessare a me stesso; l'arte per svilupparsi abbisogna di qualche cosa più del matematico esercizio; l'arte deve scaturire dal cuore. Passo sulle soavi e nuove emozioni che mi cagionò la prima tua comparsa, e solo ti dirò che per quanto possa accadere in avvenire, io non avrò altro che a ringraziarti e benedirti per il bene arrecatomi dall'amor tuo.

Poichè la lotta è impossibile per me che ti amo tanto, lascio alle vicende della sorte lo svolgersi del nostro amore; ma non sono già acciecato al punto da non comprendere quale sia l'avvenire che mi è riserbato, e lascia che io ritorni sulla dolorosa via di quei presentimenti che ti danno tanta pena....

- Perchè, interruppe mestamente la giovinetta, perchè



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