Un segreto ben custodito (La saga dei Clifton Vol. 3) by Jeffrey Archer

Un segreto ben custodito (La saga dei Clifton Vol. 3) by Jeffrey Archer

autore:Jeffrey Archer [Archer, Jeffrey]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2019-04-04T00:00:00+00:00


24

Giles era in piedi già alle cinque del mattino delle elezioni e non solo perché non riusciva a dormire.

Quando scese al piano di sotto, Denby aprì la porta della sala della colazione e disse: «Buongiorno, Sir Giles» come se le elezioni politiche si tenessero tutti i giorni.

Giles entrò nella sala da pranzo, sfilò una scodella dalla credenza e la riempì di cornflakes e frutta. Stava ripassando il programma del giorno quando la porta si aprì e Sebastian fece il suo ingresso, con addosso un elegante blazer blu e un paio di pantaloni di flanella grigi.

«Seb. Quando sei tornato?»

«Ieri, a tarda sera, zio Giles. A molte scuole è stato concesso un giorno di vacanza perché vengono usate come seggi elettorali e, dunque, ho chiesto di poter venire a casa per aiutarti.»

«Cosa ti andrebbe di fare» chiese Giles, mentre Denby posava davanti a lui un piatto di uova e bacon.

«Qualunque cosa, pur di farti vincere.»

«Se è quello che vuoi fare, ascoltami attentamente. Nel giorno delle elezioni, il partito dispone di otto sale per il comitato, distribuite in tutta la circoscrizione elettorale. Sono tutte gestite da volontari, alcuni dei quali vantano un’esperienza di una dozzina di elezioni. Avranno feedback aggiornati sulla propaganda porta a porta del distretto a loro assegnato. Ogni via, strada, vicoletto saranno contrassegnati in maniera da indicare dove vivono i nostri sostenitori. Disporremo pure di un volontario seduto all’esterno di ogni seggio, con il compito di spuntare i nomi di chi ha espresso il voto. Il nostro problema principale è far tornare quella lista di nomi alla stanza del comitato, in modo da non perdere di vista i nostri sostenitori che non hanno ancora votato e da farli approdare ai seggi prima della loro chiusura, ovvero alle nove di stasera. Secondo una regola generale» seguitò Giles, «la maggior parte della nostra gente vota tra le otto e le dieci del mattino, subito dopo l’apertura dei seggi, mentre alle dieci iniziano a presentarsi i Tory, che seguitano a farlo fino alle quattro del pomeriggio. Ma il nostro momento più vitale è subito dopo, quando gli elettori tornano a casa dal lavoro, perché, se non votano sulla via di casa, è quasi impossibile farli uscire di nuovo» aggiunse, mentre Emma e Harry mettevano piede nella stanza.

«Cosa vi ha messi a fare oggi Griff?» chiese Giles.

«Io devo gestire una stanza di comitato» disse Emma.

«Devo bussare alla porta degli elettori laburisti» disse Harry. «E, se hanno bisogno di un passaggio, li accompagnerò io in macchina ai seggi.»

«Non scordatevi» disse Giles, «che per alcuni di loro l’ultima volta che hanno ottenuto un passaggio in automobile è stata probabilmente in occasione delle ultime elezioni, a meno che nella loro famiglia, negli ultimi quattro anni, non vi sia stato un matrimonio o un funerale. Quale stanza di comitato ti ha assegnato Griff?» chiese a Emma.

«Devo dare una mano alla signorina Parish, nella lottizzazione Woodbine.»

«Dovresti sentirti lusingata» disse Giles. «La signorina Parish è una leggenda. Ci sono uomini adulti che temono per la loro vita se si scordano di votare.



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