Una generazione scomparsa. I mondiali in Argentina del 1978 by Daniele Biacchessi

autore:Daniele Biacchessi [Biacchessi, Daniele]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788816800090
Google: x5rpDwAAQBAJ
Amazon: B087D8LDVG
editore: Jaca Book
pubblicato: 2020-04-14T22:00:00+00:00

1 Rita Rapisardi, Storia di Pablo, l’argentino sopravvissuto alla “notte delle matite spezzate”, in «l’Espresso», 22 aprile 2016.

2 Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas (Conadep).

3 Rita Rapisardi, Storia di Pablo, l’argentino sopravvissuto alla “notte delle matite spezzate”, in «l’Espresso», 22 aprile 2016.

ACTO ONCE

La Plata Rugby Club, el rugby desaparecido

«Así que los jugadores permanecen inmóviles durante uno, dos, tres, cuatro, cinco, seis, siete, ocho, nueve, diez minutos».

Per lunghi anni, il segreto dei diciassette rugbisti desaparecidos si nasconde tra le sofferenze dell’Argentina travolta dal crollo della sua economia.

Una storia forte, scomoda, celata, perché riguarda il mondo dello sport argentino, negli anni della dittatura sordo e compiacente con i poteri forti.

Ma la memoria è cosa viva, difficile da cancellare.

Prima o poi ritorna anche attraverso una semplice fotografia.

Gonnet, periferia de La Plata, quasi cento chilometri dalla capitale Buenos Aires.

Nella sede del La Plata Rugby Club, squadra dell’Università nazionale, c’è una immagine leggermente sfuocata e sbiadita che ritrae tutti quei diciassette ragazzi.

E allora in molti si sono detti: questa storia non può restare chiusa in una stanza, deve compiere il giro del mondo.

Se lo è domandato anche Gustavo Veiga, giornalista di «Página 12», il più grande studioso della storia degli atleti scomparsi, nel suo prezioso libro Deporte, desaparecidos y dictadura.

Dei diciassette ragazzi del La Plata Rugby Club l’unico sopravvissuto è Raul Barandiaran Tombolini. Tutti gli altri sono morti: Otilio Pascua, Hernan Francisco Roca, Santiago Sánchez Viamonte, Mariano Montequín, Pablo Balut, Jorge Moura, Rodolfo Axat, Alfredo Reboredo, Luis Munitis, Marcelo Bettini, Abel Vigo Comas, Eduardo Navajas, Mario Mercader, Pablo del Rivero, Enrique Sierra, Julio Álvarez, Hugo Lavalle.

Racconta oggi l’architetto Raul Barandiaran Tombolini:

«Mi chiedo da sempre come sia accaduto che siamo stati l’unica squadra a soffrire tutto questo in una percentuale così alta. Quando iniziammo a giocare a rugby, alla fine degli anni Sessanta, eravamo da poco usciti dal Collegio Nazionale, che dipende dall’Università di La Plata. Credo che quella formazione da scuola pubblica ci abbia segnati: eravamo tutti ragazzi attenti a quello che accadeva intorno a noi e fare politica fu una scelta naturale».

Infatti, negli anni terribili della dittatura, l’Università nazionale de La Plata è pubblica e gli studenti escono da scuole libere.

Sono ragazzi precoci, colti, curiosi, educati, attenti alla realtà che li circonda.

Dunque la polizia li tiene d’occhio perché sono rivoluzionari.

È un venerdì santo quando i fascisti della Concentración Nacional Universitaria rapiscono Hernan Francisco Roca detto Mono, il mediano di mischia, mentre si trova a casa del padre.

I suoi compagni di squadra sono impegnati in un piccolo tour europeo.

Gli assassini lo confondono però con Marcelo, il fratello militante dei montoneros.

Dopo qualche giorno il corpo di Hernan viene trovato con le mani legate dietro alla schiena, gli occhi bendati e ventuno colpi di arma da fuoco nel corpo che gli sbriciolano le ossa.

La domenica successiva al ritrovamento del cadavere di Mono è prevista una partita.

Per solidarietà, quelli dello Champagnat propongono il rinvio della gara, ma il La Plata Rugby Club gioca ugualmente, chiede e ottiene un minuto di silenzio in memoria del compagno ucciso.

Così i

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