Viaggio nella terra dei morti by Kashimada Maki

autore:Kashimada Maki [Maki, Kashimada]
La lingua: ita
Format: epub
editore: e-o
pubblicato: 2022-01-17T23:00:00+00:00

Il giorno seguente Taichi aveva il test per usare la carrozzina elettrica. Nakayama, un infermiere dei servizi sociali distrettuali, venne a prenderlo fino a casa. Era un ragazzo giovane, doveva essere fresco di laurea, eppure sembrava alquanto fiacco. Diceva di avere una simpatia per Taichi. Lo trattava come se fosse suo fratello minore nonostante Taichi fosse più anziano di lui. L’infermiere fece accomodare Taichi su una sedia a rotelle tradizionale.

Il test si sarebbe svolto in un centro diurno per disabili di Shinjuku. L’uomo spiegò che era lontano e sarebbero scesi all’ultima fermata della tranvia Toden-Arakawa.

Taichi sembrava entusiasta. Chiese che a spingerlo per tutto il tragitto fosse l’infermiere. A quanto pareva glielo aveva già chiesto più volte, non aveva affatto paura di affidarsi alle sue mani.

I tre salirono sul tram e Taichi cominciò a porre diverse domande. A quanto pareva, il test consisteva in una prova pratica. Natsuko domandò in base a quali errori si correva il rischio di non superarlo, e l’infermiere rispose che i criteri non erano così restrittivi. In sostanza, si trattava di non urtare le persone mentre si manovrava la carrozzina.

Tra una domanda e l’altra arrivarono al centro per disabili. Dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche e svolto il colloquio con i medici Taichi si sottopose al test. Natsuko lo osservò di spalle in attesa di vederlo muovere la carrozzina elettrica.

Il test si rivelò più complicato del previsto. Taichi dovette percorrere delle stradine in salita e in discesa e attraversare un incrocio stracolmo di persone. Fu spesso sul punto di scontrarsi coi passanti.

Alla fine il commissario gli comunicò che doveva impratichirsi ancora, ma precisò che avrebbe potuto cominciare a usare la carrozzina. Poteva circolare solo se accompagnato. In altre parole, Taichi non aveva superato il test. Secondo l’infermiere non doveva considerarsi come una bocciatura vera e propria. Era ovvio che volesse a tutti i costi consolare Taichi. Lui però non sembrava così abbattuto.

La carrozzina elettrica arrivò il mese successivo. Natsuko e Taichi decisero di posteggiarla nel parcheggio accanto alla loro palazzina.

«Allora possiamo lasciarla qui? Abbiamo dovuto ordinarla su misura perché lei è molto robusto» gli disse con premura il commesso del negozio di articoli sanitari.

La seduta era dotata di un cuscino grande e morbido, proprio come piaceva a Taichi. Sicuramente sarebbe stato di suo gradimento.

«Prova a sederti» lo esortò Natsuko.

Taichi si sedette e cominciò a girarle intorno.

«Molto presto con questa potrò andare a comprarmi tutti gli snack che voglio!» fece lui pieno di entusiasmo.

«Non avrai intenzione di andare a comprare quelle riviste come fai di solito? Guarda che lo so».

«Mmh» Taichi rise. «Nacchan? Devi fare la spesa? Vuoi che ti compri qualcosa?».

«Mi chiedi se io voglio qualcosa?».

Natsuko rimase in silenzio. Che cosa desiderava? Non lo sapeva neanche lei. Non aveva mai pensato di desiderare davvero qualcosa.

«D’ora in avanti potrò andare io a fare la spesa. Se vuoi qualcosa te lo prendo coi miei risparmi».

Le parole di Taichi riecheggiarono nelle orecchie di Natsuko al pari di un magnifico complotto. Avrebbe potuto comprarsi ciò che desiderava. Avrebbe potuto fare ciò che voleva.

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