Violenza invisibile by Adriano Zamperini

Violenza invisibile by Adriano Zamperini

autore:Adriano Zamperini [Zamperini, Adriano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-09-20T12:00:00+00:00


Rotture biografiche e furto del futuro.

Arnold Van Gennep ha introdotto il termine «riti di passaggio» per descrivere rituali, celebrazioni e feste che strutturano e forniscono ritmo alla vita, generando senso di identità e continuità comunitaria. Sullo sfondo, l’idea di una società organizzata in dispositivi spaziali e relazionali divisori. Mediante i quali le persone si associano e dissociano. Sono eventi collettivi caratterizzati da una configurazione tripartita: riti di separazione o preliminari, riti di margine o liminari e riti di aggregazione o postliminari. I primi facilitano il distacco del singolo da una condizione originaria. I secondi lo inseriscono in uno stato di transizione, sospeso fra il non piú e il non ancora. Infine, i terzi lo accompagnano definitivamente in un’inedita sfera esistenziale, affiliandolo a un nuovo gruppo o inserendolo dentro una peculiare categoria sociale. Tanta la fortuna di questo impianto concettuale. In modo particolare, la posizione liminare è stata sviluppata nell’ambito della psicologia della salute per analizzare l’incertezza e il disorientamento vissuti dai malati cronici.

Senza necessariamente pensare al compimento delle tre fasi individuate da Van Gennep, qui è opportuno evidenziare come si possa parlare dell’esperienza soggettiva dell’esposizione a sostanze tossiche in termini analoghi. I contaminati non sono né sani né malati. Per restare al linguaggio sanitario, sono pazienti potenziali in attesa di sapere se saranno pazienti conclamati. Finiscono in quella categoria indefinita e dilatabile dei soggetti «a rischio di».

Una transizione ovviamente inattesa e subita che si traduce in una rottura biografica. Dopo aver appreso che l’ambiente è contaminato, si entra nella dimensione della liminarità. Una situazione che, al pari della diagnosi di gravi malattie, innesca forti reazioni emozionali: paura, speranza, rabbia, illusione e sofferenza. E non è infrequente la negazione di una realtà che si annuncia dolorosa. Perché intacca i progetti di una vita e costringe a ripensare il futuro. Una postura frequente agli inizi, allorché la novità sconvolgente è stata appena prospettata. Quando poi la persona si rende conto dell’ineluttabilità della notizia sperimenta una vera e propria minaccia esistenziale. Nell’immediato, entra in una sorta di «scatola nera». Tutte le sue pregresse risorse psicosociali (equilibrio mentale, autonomia, competenze relazionali, rete di sostegno) sono messe in gioco in questa dimensione indefinita e oscura. Dopo un periodo variabile, inevitabilmente ne escono modificate e spesso stravolte. Assumendo le fattezze dei sentimenti di sfiducia, impotenza, colpa, precedentemente illustrati. Il brusco ingresso nella liminarità rappresenta una discontinuità rispetto al quotidiano. Ora potenti e incontrollate forze operano per imporre cambiamenti alla percezione del tempo, dello spazio e dei valori individuali. E l’accertamento biologico che sí, anche lui e i membri della sua famiglia sono stati contaminati, sancisce che la vita non sarà piú come prima.

Sicuramente, i cittadini colpiti da disastro ambientale possono iniziare a reagire (ne parlerò in dettaglio successivamente), cercando di riaffermare la propria padronanza rispetto agli accadimenti che li vedono, loro malgrado, protagonisti. Tuttavia, chi è contaminato resta consapevole di essere precipitato in una condizione di liminarità. L’incertezza eziologica fra le sostanze tossiche e le possibili future malattie è una costante con cui si è costretti a convivere.



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