Virus by Bluebook

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autore:Bluebook [Bluebook]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: ebook gratuito - vietata la vendita
pubblicato: 2013-05-22T09:14:21+00:00


plancia.»

L’uomo ricambiò lo sguardo profondo di lei e annuì, inserendo un nuovo caricatore nell’AK-47. Nadia capì che si volevano bene, e si sentì stringere il cuore in una morsa di tristezza.

«Ci vediamo in plancia», ripeté lui e uscì dall’infermeria.

Nadia chiuse gli occhi e si portò una mano tremante alla testa, cercando di trovare le parole giuste per farsi capire. Già la trattavano da squilibrata.

Perché non dovrebbero? Hai cercato di ucciderli, devi avere un aspetto spaventoso, da giorni e giorni non dormi e non ti lavi.

Riaprì gli occhi e vide che l’uomo maturo con il berretto e il maori si stavano avvicinando, un’espressione chiusa e piena di sospetto dipinta in volto. Quello che sembrava il capo teneva in mano un sacchettino frusciante: quando le fu accanto lei percepì l’odore delle noccioline arrostite.

Senza pensarci, si avventò sul sacchetto, con l’acquolina in bocca. Il comandante indietreggiò.

Nadia si sentì gli occhi pieni di lacrime. «Non mangio da tre giorni», disse a voce bassa. L’uomo ebbe un attimo d’esitazione, poi le porse le noccioline. L’altra non riuscì neppure a dirgli grazie, sopraffatta com’era da un prepotente bisogno animale.

Si riempì la bocca con una generosa manciata inghiottendole senza quasi masticarle.

Lo stomaco le si serrò, ma non rifiutò il cibo. Lei annuì piena di gratitudine: già la mente esausta acquistava nuovo vigore mentre le proteine si diffondevano nell’organismo.

«Come ti chiami?», chiese la ragazza.

Il comandante intervenne senza lasciarle il tempo di rispondere. «Cos’è successo su questa nave? Dov’è il resto dell’equipaggio?»

Nadia deglutì, ascoltò le domande e volse lo sguardo da lui alla ragazza, animata dal disperato desiderio di dire la cosa giusta per far capire la situazione.

Si concentrò sul comandante. Bisognava convincere lui per primo.

«Morti. Tutti morti. Dovete togliere la corrente. Lui ha bisogno di energia elettrica per spostarsi sulla nave.»

« Chi ha bisogno di energia elettrica?»

Come poteva spiegarsi? Nadia guardò l’uomo negli occhi e capì di non avere a propria disposizione alcuna parola per indicare la “cosa”.

«Lui», ripeté, e puntò il dito verso l’alto. «Viene dalla MIR.»

La ragazza la fissò seria. «La stazione spaziale?»

Nadia annuì, e si ficcò in bocca un’altra manciata di noccioline, masticando insieme ad esse la parola «Sì».

Il comandante, esasperato, alzò gli occhi al cielo. «Cristo, ci è capitata una...»

Nadia non conosceva quella parola.

Svitata?

La ragazza, turbata, si voltò verso l’uomo. «Aspetti un momento, comandante.»

L’altro la liquidò con un gesto, e la russa non ebbe bisogno di comprendere il significato esatto della frase: lo vedeva nella sua espressione, lo sentiva nel suo modo di parlare. «È una fottuta pazza! Ma guardatela!»

Nadia si rese conto che l’uomo non aveva alcuna intenzione di starla a sentire, i 65



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