Vita di Maometto by Muhammad Ibn Al-Tabari & S. Noja & G. Buzzi

Vita di Maometto by Muhammad Ibn Al-Tabari & S. Noja & G. Buzzi

autore:Muhammad Ibn Al-Tabari & S. Noja & G. Buzzi [Al-Tabari, Muhammad Ibn & Noja, S. & Buzzi, G.]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00FFDXNQA
editore: BUR
pubblicato: 2013-09-25T00:00:00+00:00


CAPITOLO XXXVIII

La Spedizione di Raǧī‘

Dopo questi avvenimenti il Profeta trascorse a Medina i mesi di Šawwāl, Ḏū al-qa‘dah e Ḏū al-ḥigǧah. I Coreisciti avevano fatto ritorno alla Mecca. Fra la Mecca e Medina abitavano due tribù denominate ‘Aḏl e al-Qārah, che tenevano per Abū Sufyān. Costui aveva loro raccomandato di catturare con l’inganno qualche fedele di Maometto e di portarlo alla Mecca o di ucciderlo. Due individui appartenenti a queste tribù si recarono dal Profeta e gli dissero: «Parecchi, nelle nostre tribù, si sono convertiti all’Islàm e hanno creduto in te. Manda loro qualcuno che possa insegnare il Corano, la religione e il culto». Il Profeta designò sei compagni per partire a questo scopo coi due inviati. Erano: Marṯad, figlio di Abū Marṯad, capo della missione; Hālid, figlio di Bukayr; ‘Āsim, figlio di Ṯābit, figlio di Abū al-Aqlaḥ; Zayd, figlio di Daṯinah; Hubayb, figlio di ‘Adī; ‘Abdallāh, figlio di Ṭāriq. I sei partirono, giunsero alle tende di quelle tribù e sostarono accanto ad un pozzo chiamato Raǧī, appartenente ai Banū Hudayl che, avvertiti dai due inviati, vennero ad aggredire i Musulmani. «Non vogliamo ammazzarvi» dissero «state tranquilli! Vogliamo farvi prigionieri e vendervi ai Coreisciti. Non fate resistenza.» Tre di quei Musulmani, Marṯad, Hālid e ‘Āsim, perirono combattendo contro i loro assalitori; gli altri tre, Hubayb, Zayd e ‘Abdallāh, figlio di Ṭāriq, si arresero, si lasciarono legare le mani e condurre via. ‘Abdallāh riuscì a liberarsi dai lacci e a fuggire, ma fu inseguito, raggiunto e ucciso. Zayd e Hubayb furono portati alla Mecca e venduti. Hubayb fu comprato da Ḥuğayr, figlio di Abū Ahāb, e Zayd da Ṣafwān, figlio di Umayyah. Entrambi i compratori decisero di ammazzare i due Musulmani, per espiare la morte dei loro genitori uccisi a Badr. Li portarono fuori dal sacro recinto della Mecca e li uccisero in un luogo chiamato Tan‘īm. Il corpo di Hubayb fu lasciato per parecchio appeso ad un palo; quanto al corpo di Zayd, fu buttato nei pressi.

C’era alla Mecca una donna di nome Sulāfah, figlia di Sa‘d, i cui figli erano morti a Uḥud per mano di ‘Āsim. Costei aveva fatto voto di farsi una coppa col cranio di ‘Asim. Saputo della sua uccisione, mandò qualcuno dai Banū Hudayl, nel luogo dove i tre Musulmani erano periti, con l’incarico di portarle il teschio. Ma quando andarono per prenderlo, Dio mandò un nugolo di api che lo circondarono, sicché nessuno osò avvicinarglisi. «Aspettiamo la sera», dissero quelli che intendevano compiere questa azione. «Le api voleranno via e potremo prenderlo.» Ma al calar della sera Dio fece arrivare un torrente che trascinò via il cadavere di ‘Āsim. Quanto al corpo di Hubayb, rimase appeso al palo fino a quando il Profeta mandò alla Mecca ‘Amr, figlio di Umayyah, il Ḍamrita, a uccidere Abū Sufyān. ‘Amr staccò nottetempo il corpo di Hubayb, completamente irrigidito, con l’intenzione di seppellirlo il giorno dopo. Ma il mattino non lo trovò più e nessuno riuscì a sapere che fine aveva fatto. Questo episodio è rimasto famoso.



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