Will by Will Smith

autore:Will Smith
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
editore: Longanesi
pubblicato: 2021-11-03T23:00:00+00:00

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DESIDERIO

Che cosa vuole?

Questa è la domanda più importante che un attore dovrebbe porre al personaggio che si prepara a interpretare. Ciò che un personaggio «vuole», ciò che cerca, è la base dei suoi comportamenti. Ciò che uno desidera è una porta per accedere alla sua vera personalità. Per capire perché qualcuno ha fatto qualcosa, basta rispondere alla domanda: che cosa voleva? Il principale obiettivo di un attore è portare alla luce il «complesso di desideri» che si incontrano e talvolta si scontrano nella mente di un personaggio per creare il suo movente psicologico. Recitare è come costruirsi una nuova personalità da zero.

(Quando un attore riesce davvero a capire il movente fondamentale di un personaggio, allora comincia il divertimento, con la seconda domanda: perché lo vuole? Ma su questo torneremo più tardi.)

Il conflitto tra l’oggetto desiderato e gli ostacoli che si frappongono al suo ottenimento costituisce il nocciolo fondamentale della narrazione drammatica (a volte questi ostacoli sono interiori, e lì sì che c’è da divertirsi). Nel mondo del cinema lo schema del viaggio dell’eroe è di norma molto semplice: qualcuno vuole qualcosa a tutti i costi e riesce a ottenerlo contro ogni probabilità. (Un’altra variante è: qualcuno tocca il fondo e cerca di risalire). Se pensate a un film che vi è piaciuto, a un personaggio per cui avete fatto il tifo, vi accorgerete che il protagonista cerca qualcosa che anche voi potreste volere e che per ottenerlo è disposto a lottare e a rischiare la pelle.

Ciò che è vero nei film lo è anche nella vita: dimmi cosa vuoi e ti dirò chi sei.

Un giorno JL sbottò all’improvviso: «Cosa stiamo facendo?»

«In che senso?»

«Insomma… tutto quanto. Ci sono troppe persone, succedono troppe cose… Così non ce la posso fare. Se vuoi che ti aiuti, devo sapere che cosa ti sto aiutando a fare.»

«Forse non te rendi conto, J, ma le cose ci stanno andando piuttosto bene.»

«No», insistette JL. «Lo vedo, lo vedo dappertutto, anche se non riesco a metterlo fuoco. E vedo che stiamo per fare la stessa merda che abbiamo fatto l’ultima volta. Non ho voglia di starmene qui a cazzeggiare. Ho bisogno di sapere qual è il nostro obiettivo.»

Non capii bene che cosa intendesse. Pensai che fosse solo spaventato. Sapevo che la mancanza di organizzazione lo metteva in difficoltà. JL era un minimalista, quasi un asceta: aveva pochissimi abiti, la sua camera da letto era sempre in perfetto ordine e tutto nella sua vita aveva un posto e uno scopo. E quando le cose non erano in perfetto ordine, in modo che lui riuscisse a capirle, andava in confusione, si agitava e finiva per non volerne più sapere. Così cercai di dargli una risposta semplice, che riuscisse a tranquillizzarlo.

«L’obiettivo è non essere al verde, J», risposi. «Divertirsi, viaggiare e vivere come vogliamo. Non dover più dare tutti i nostri soldi al fisco.»

«Quindi, tecnicamente, sono cinque obiettivi. Ma il mio problema è questo: quali sono i nostri sogni? Cosa stiamo cercando di costruire? Cosa vuoi?» insistette.

Non l’avevo mai formulato ad alta voce prima di allora.

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