03. Harper Connelly - Una tomba fredda ghiacciata by Harris Charlaine

autore:Harris Charlaine
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-09-04T04:00:00+00:00

Capitolo nono

— Vorrei che avessi qualche fazzolettino — mormorai. Ero appoggiata contro il suo petto, e i nostri vestiti erano da qualche parte sotto le coperte insieme a noi, almeno per la maggior parte.

— Usa la mia felpa — rispose con voce pigra, costringendomi a reprimere una risatina. Tastai tutt’intorno a noi, forse facendogli un po’ di solletico nel frattempo, e infine localizzai quella che sembrava essere la sua felpa.

— Spero non stessi scherzando, perché ho intenzione di usarla — avvertii.

— Fai pure — ribadì, baciandomi sulla testa, mentre mi ripulivo un poco e tamponavo anche lui. — Ehi, stai attenta, quella è la mia parte anatomica preferita — mormorò.

— Anche la mia — risposi. Scoppiò a ridere, e la sensazione del suo ventre che sussultava sotto di me fu meravigliosa.

— Non credevo lo avremmo mai fatto — affermò poi, in un tono d’un tratto serio.

— Neppure io. Pensavo che avrei continuato a guardarti andare via con questa o quella cameriera.

— E quel poliziotto, a Sarne. Quello mi ha proprio preoccupato, per non parlare di Manfred.

— Davvero?

— Oh, sì. Voglio dire, certo quei piercing e i tatuaggi sono una cosa difficile da accettare, ma lui è davvero cotto di te, e sua nonna non vivrà in eterno. Avevo la sensazione che quando Xylda fosse passata a miglior vita, Manfred si sarebbe dichiarato libero di accompagnarti in giro, e che tu avresti voluto darmi quella vita normale che cerchi sempre di rifilarmi, per cui mi avresti scaricato, assumendo lui come tuo manager e costringendo me a trovarmi un lavoro da qualche parte, lontano da te.

— Ma questo non succederà, giusto?

— Non se ho qualche voce in capitolo. E ne ho, giusto?

— Mi pare di ricordare di averti detto cosa provo per te.

— Potrei sopportare di sentirlo di nuovo.

— Niente da fare. Prima tu.

— Io ti amo, e non come dovrei amare una sorella, ma come un uomo ama una donna. Voglio essere di nuovo dentro di te, adesso, fare sesso con te più e più volte.

Dovetti controllarmi per non strillare un: “Sul serio?”

— Perché? — dissi invece, traendo un profondo respiro… domanda forse anche peggiore.

— Perché sei bella e intelligente — rispose all’istante. — Perché ti impegni sempre al massimo, qualsiasi cosa tu stia facendo. Perché sei onesta e perché ormai erano anni che volevo vedere i tuoi seni e, dannazione, qui dentro è così buio che non posso farlo.

— Una volta ho visto il tuo pisello, quando sei uscito dalla doccia e la porta non era del tutto chiusa — osservai. — È successo anni fa.

— Oh, e l’hai sognato da allora? — chiese, speranzoso.

— Ecco, a dire il vero sì. Ma non ti montare la testa.

— Non è la testa che si sta montando.

— Lo sento — commentai, poi mi inumidii un pollice e lo feci scorrere sulla parte interessata.

— Oh, Dio.

Lo feci di nuovo, e questa volta lui trattenne soltanto il respiro.

— Continua a farlo — disse.

Lo assecondai, e nel frattempo lui trovò qualcosa da farmi che mi piaceva, e procedemmo con quegli scambi fino a essere pronti a unirci di nuovo.

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