101 luoghi insoliti in Italia dove andare almeno una volta nella vita by Giuseppe Ortolano

101 luoghi insoliti in Italia dove andare almeno una volta nella vita by Giuseppe Ortolano

autore:Giuseppe Ortolano
La lingua: ita
Format: epub, azw3


50.

ABBANDONARE LE BANDITE DI SCARLINO PER SEGUIRE LA VIA DELLA PIRITE (GROSSETO)

L’area naturale conosciuta come Bandite di Scarlino non celebra le gesta di qualche romantico fuorilegge maremmano dei secoli passati, ma deve il suo nome all’antica usanza medievale di mettere “al Bando” dei pezzi di bosco pubblico per il macchiatico (il diritto di tagliare legname, arbusti e di raccogliere sterpi e foglie). Oggi questo vasto polmone verde direttamente affacciato sul mare del golfo di Follonica, nell’area settentrionale della provincia di Grosseto, è una piccola oasi di pace e tranquillità ancora sconosciuta ai più. Le Bandite, collocate in gran parte nel comune di Scarlino, sono parte integrante del neonato Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere e si visitano solo a piedi, in bicicletta o a cavallo, percorrendo uno dei sei itinerari ecologici tracciati su una rete di 200 chilometri di sentieri escursionistici segnalati.

L’itinerario più apprezzato è quello Delle Cale che attraversa l’area più meridionale delle Bandite di Scarlino. Il percorso tocca alcune cale (Violina, Martina e Terra Rossa) di rara bellezza, con spiagge bianchissime dalle acque trasparenti, che non sono raggiungibili con le auto e sono dotate di strutture per il turista. Lasciando la costa si risale verso il borgo antico di Scarlino, situato a 250 metri d’altezza sui contrafforti centrali del monte d’Alma, e dominato da una rocca pisana del XIII secolo. Proprio sotto il castello si visita un interessante parco archeologico con resti di mura di fondazione relativi a costruzioni di età ellenistica, resti di abitazioni e due chiese medievali. Tra i ruderi di uno di questi edifici religiosi è stato recentemente ritrovato un vasetto di terracotta contenente ben 100 fiorini d’oro coniati da 7 zecche, di cui una straniera, risalenti alla prima metà del XIV secolo. Le monete sono attualmente esposte nel locale Centro di Documentazione del Territorio, insieme ad alcune ceramiche spagnole del XIII secolo. Scendendo verso la parte bassa del paese si incontrano il piazzale della stella, dove vale la pena fermarsi per ammirare l’ampio panorama, e la chiesa di San Martino, la cui campana reca la data 1340, che nel 1919 fu curiosamente occupata per una settimana da un gruppo di anarchici locali.

Lasciata Scarlino si prosegue verso l’interno lungo l’itinerario della pirite che segue l’antica via utilizzata dal minerale per raggiungere, anche mediante teleferiche, i porti di imbarco. Lungo il viaggio sono ancora visibili le testimonianze delle passate attività minerarie nelle Colline Metallifere. Tra queste: le miniere, i bacini e gli impianti per la lavorazione del minerale del Parco Minerario Naturalistico Gavorrano e la lunga galleria denominata della Bruna, nella miniera di Fenice Capanne nel comune di Massa Marittima. Quest’ultimo è il centro abitato più importante della zona, già abitato da Etruschi e Romani impegnati nell’estrazione dell’argento, del ferro e del rame. Gli edifici più belli, quali il Duomo, la Canonica, il Palazzo del Podestà, il Palazzo Comunale, la Loggia del Comune, la Zecca e la Fonte Pubblica, risalgono al periodo successivo al 1225, quando Massa Marittima divenne libero comune. Un’autonomia politica che durò



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