La regina delle nevi e altri racconti (Deluxe) by Hans Christian Andersen

autore:Hans Christian Andersen [Andersen, Hans Christian]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiabe
editore: Rizzoli Libri
pubblicato: 2020-04-09T12:00:00+00:00

«Stavi dormendo, e quando si dorme non si ha colpa!» rispose il vento dell’Est volando sempre più forte. Le cime dei boschi si agitavano al loro passaggio, laghi e mari si increspavano in spume bianche e le navi si inchinavano scollinando sulle onde, simili a cigni. Poi giunse la sera, e il principe guardò le luci delle città che scintillavano nel buio: era come quando si dà fuoco a un pezzo di carta, e le scintille danzano follemente sul foglio incenerito, come bambini usciti di scuola in un giorno di sole. Il giovane batté le mani per lo spettacolo, ma il vento dell’Est lo scongiurò di non farlo se non voleva ritrovarsi appeso a un campanile o infilzato su un galletto segnavento.

E volarono, volarono. L’aquila si librava leggera su cupe foreste, ma loro erano più leggeri di lei. I cosacchi correvano sui loro piccoli cavalli, ma il principe, sulle ali del vento, correva ancora più veloce.

«Laggiù, guarda! Quello è l’Himalaya! Sono le montagne più alte dell’Asia, e noi siamo quasi arrivati al paradiso terrestre!» Il vento disegnò una curva verso sud, e l’aria iniziò a profumare di spezie e di fiori. Sorvolarono terre in cui fichi e melograni crescevano senza che l’uomo dovesse piantarli, videro viti selvatiche i cui grappoli occhieggiavano rossi e viola, e infine planarono su un tappeto erboso con un ultimo, placido sbuffo. I fiori chinarono le corolle a quel soffio, come per dare il benvenuto al vento dell’Est.

«Siamo già arrivati?» chiese il principe.

«No, non ancora!» rise il vento. «Ma non manca molto. Vedi quella parete imponente e quella grotta che i rampicanti proteggono come una tenda? Be’, dobbiamo attraversarla. Avvolgiti bene nel mantello! Qui il sole brucia la pelle, ma basta fare un passo nella caverna perché il gelo ti stacchi la carne dalle ossa. Vedi quell’uccello che vola davanti all’apertura? Un’ala è sempre qui fuori, in questo caldo estivo, l’altra è dentro, nel gelo dell’inverno.»

«Ed è questa l’unica via per il paradiso terrestre?» chiese il principe.

Il vento non rispose, ed entrarono nella grotta. Che freddo! Da far sembrare un ghiacciaio una spiaggia tropicale! Ma non durò molto, perché il vento dell’Est distese le sue ali, che scintillarono come una tiepida fiamma. E che caverne! In alcuni tratti immense pietre stillanti acqua, dalle forme più bizzarre, se ne stavano sospese su di loro, altissime, in altri i cunicoli erano così stretti che bisognava strisciare e persino il vento doveva attorcigliarsi su se stesso in uno stretto mulinello. E il passo dopo la volta era alta come il cielo e sembrava di attraversare immani cappelle funebri, con canne d’organo alte come palazzi, silenziose e immobili, e vessilli di pietra.

«E così bisogna attraversare le terre della Morte per arrivare al paradiso terrestre» disse il principe, ma anche questa volta il vento non disse nulla. Si limitò a fare un cenno, esortandolo a proseguire, e presto il giovane vide davanti a sé un meraviglioso bagliore azzurrino. Le rocce sospese si fecero via via più vaghe, e alla fine non furono che nuvole leggere in un chiaro di luna.

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