A schema libero by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 123
editore: Rubbettino Editore
pubblicato: 2017-12-22T16:00:00+00:00

V.

Margherita

Roma, 21 luglio 2012

Faccio ancora in tempo a prendere un taxi, mi ripeto senza troppa convinzione mentre Daniele mi invita ad entrare in casa e sparisce per qualche secondo dietro a una porta.

Le chiavi della mia Peugeot 207 le ho infilate nella borsa di Michela, confidando sulla sua generosa promessa di riportarmi la macchina a casa, domani. Magari nel pomeriggio, così ci prendiamo un caffè e mi racconti, aveva aggiunto Michela prima di voltarmi le spalle e lasciarmi andare verso il gran finale.

Il gran finale: è proprio questo adesso ad agitarmi. Faccio ancora in tempo a prendere un taxi se non mi va di restare, me lo dico ancora una volta, per rassicurarmi. O forse solo per distrarmi. Perché c’è una parte di me che vorrebbe iniziare una conversazione intelligente, che vorrebbe entrare nelle stanze, osservare i mobili, le foto, che vorrebbe scoprire qualcosa dello sconosciuto che le è tornato davanti. Ma c’è un’altra parte di me che vorrebbe solo abbandonarsi. Al buio, alla tenerezza, all’eccitazione.

Mi guardo intorno con dentro questo doppio inconciliabile sentimento. Desiderio ed imbarazzo, curiosità e disagio, mentre l’alcool si sposta leggero dalle mie difese alle mie attese e per fortuna Daniele non mostra irruenza ma nemmeno esitazione. Fa tutto lui. E io lo lascio fare.

Una carezza, un sorriso.

«Andiamo su, e mi indica la scala con un tono morbido. Il bagno è la seconda porta a destra. Trovi degli asciugamani puliti nella vetrinetta blu».

E io eseguo. E riprendo il controllo solo quando giro la chiave. Allora mi fiondo davanti allo specchio, e mi ritrovo un po’ stropicciata ma tutto sommato uguale a quella di sempre. Sono io, Margherita Frangipane, e mai nessuno ha deciso per me.

Quando esco dal bagno, il taxi non è più un’opzione e il silenzio fa un po’ meno paura, lo raggiungo in camera, gli vado incontro, mi lascio sfilare il vestito e lo accolgo con tutta me stessa. Come se fosse amore.

«Non me ne fotte proprio niente!»

Mi risveglio ascoltando una voce sconosciuta, mentre dietro le persiane intravedo la luce del giorno già forte. Non so che ore sono, non capisco che succede, ma so dove sono. Inizio da qui.

«Per favore abbassa la voce, di là c’è una persona che dorme» sussurra Daniele.

«E bravo Daniele, ti sei portato a casa la puttanella del sabato sera. Una ragazzina a cui piacciono quelli eleganti e con i soldi …». Il tono si è fatto più basso, ma ancora più aggressivo. Potrei vedere che ore sono sul telefono, ma preferisco non fare il minimo rumore.

«Non è il caso, non è il momento, dai…» ancora Daniele.

«Tu ora fai il bravo, prendi ‘sta cazzo di valigia e la metti al sicuro dove cazzo ti pare. Abbiamo avuto giusto il tempo di levare le cose più importanti prima che arrivasse la polizia e queste sono quelle importantissime». Qualche parola l’ho perduta – il tono di voce, per quanto fermo, è divenuto bassissimo – ma quello che sento mi basta per svegliarmi definitivamente. Mi ricordo all’improvviso della notizia di ieri, del

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