(A Veterans Affairs 01.5) Confessioni a Natale by A.E Wasp

(A Veterans Affairs 01.5) Confessioni a Natale by A.E Wasp

autore:A.E Wasp [A.E Wasp]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788854900288
editore: Quixote Edizioni
pubblicato: 2018-12-02T23:00:00+00:00


5

Blue Christmas

Il giorno successivo, guardare negli occhi la sua famiglia fu un po’ imbarazzante.

Entrarono nel vialetto dopo il quinto viaggio al supermercato fatto per prendere l’ingrediente che sua madre aveva dimenticato, o aveva terminato, o aveva deciso che le servisse in quell’esatto istante. A giudicare dalla folla presente nel negozio, non doveva essere l’unica cuoca con quel problema.

Naturalmente, ci era voluto ancora più del previsto per fare compere perché sembrava che tutti dovessero salutare Troy e dargli il bentornato. Alcune persone non sapevano nemmeno che fosse tornato dall’Afghanistan, da quanto velocemente era ripartito durante la sua ultima visita a casa. Dopo il quarto resoconto di ciò che aveva fatto, Troy desiderò avere un cartoncino stampato che lo raccontasse al posto suo. I suoi genitori dovevano avere davvero fallito nei loro compiti. Di solito, sembrava che chiunque in città conoscesse tutti i dettagli della sua vita.

Assicurò anche a diversi amici di famiglia che sarebbe andato a messa nella chiesa cattolica, quell’anno.

Dmitri rimaneva indietro, a una distanza da amico, mentre lui veniva salutato da una persona dopo l’altra.

«È bello vederti,» disse Leroy, un suo vecchio amico delle superiori, davanti al reparto delle verdure surgelate. La confezione di spinaci che aveva in mano sbatteva contro la schiena di Troy a ogni virile pacca sulle spalle. «Dobbiamo aggiornarci. Puoi venire a cena da me la prossima settimana? A Suzanne piacerebbe vederti.»

«Oh, non posso. Devo tornare in Colorado. Per lavoro, sai.»

Leroy annuì. «Sì, lo so. Ma promettimi che la prossima volta ti fermerai di più. D’accordo? Dobbiamo vederci.»

«Lo prometto.»

«Sei su Facebook?»

«Sì, più o meno.»

«Okay, allora cercami. Almeno posso farti vedere le foto dei miei figli.» Leroy gli prese di nuovo il braccio. «È stato bello vederti, amico. Non sparire.»

«Non lo farò.»

Dmitri attese fino a quando Leroy non fu fuori portata di voce. «Conosci tutti in questa città?»

«Sono nato e cresciuto qui, il più giovane di quattro figli. Non è una grande città.»

Dmitri lo seguì mentre si dirigevano verso la cassa. «Red Deer deve risultarti davvero solitario.»

Troy si fermò di botto e Dmitri gli andò contro. Lo era? Si sarebbe dovuto sentire solo, immaginò. Era stato circondato da persone per tutta la vita, e poi nell’esercito nessuno era solo. Non lo era mai.

«Troy?»

Si girò a guardare Dmitri, posandogli una mano sulla spalla. «No, non mi sento affatto solo. Lo amo. Amo uscire solo con te e con il nostro strambo gruppo di amici. Amo le montagne e i fiumi. Amo tutto.» E amo te, voleva dirgli. Sarebbe dovuto essere in grado di dirglielo, di dirglielo apertamente. Di nuovo venne colpito dal pensiero di quanto fosse ingiusto. Se Dmitri fosse stato una ragazza e un qualche vicino ficcanaso lo avesse sentito mentre le diceva ti amo, ci sarebbero stati ohhh e che carini e che dolci. Se lo avesse detto lì, e in quel momento, temeva che avrebbe ricevuto un pugno in faccia. O, ricordando Leo, anche peggio.

«Bene.» Il sorriso di Dmitri gli fece sapere che aveva udito le parole taciute. «Ora andiamo a casa e diamo a tua madre questo cibo.



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