Abbondanza il futuro è migliore di quanto pensiate by Peter H. Diamandis & Steven Kotler

autore:Peter H. Diamandis & Steven Kotler [Diamandis, Peter H. & Kotler, Steven]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Codice Edizioni
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Che il problema siano le malattie e la fame in Africa, o la povertà in Medio Oriente, o la carenza di istruzione diffusa nei paesi in via di sviluppo – tutti conosciamo i problemi. Ma credo che gli imprenditori sociali abbiano una tara genetica. Per qualche motivo, non sono dotati del gene che consente di guardare oltre l’impossibile […]. Per natura, gli imprenditori non sono soddisfatti sino a quando non cambiano il mondo, e non permettono a nessuno di ostacolarli. La beneficenza può dare cibo alle persone. Ma gli imprenditori sociali non si limitano a insegnare come crescere il cibo – non sono contenti sino a quando non hanno insegnato a un contadino come far crescere il cibo, scambiarlo con il denaro, reinvestire i profitti nell’impresa, assumere altre dieci persone e, in questo processo, trasformare l’intero settore.16

Nei suoi primi dieci anni, la Skoll Foundation ha conferito più di duecentocinquanta milioni di dollari a ottantuno imprenditori sociali in cinque continenti. Questi imprenditori, a loro volta, hanno diffuso i benefici entro più ampie sfere. «Prendiamo Muhammad Yunus» continua Skoll «che ha fondato la Banca Grameen e contribuito a far uscire cento milioni di persone dalla povertà in tutto il mondo. O Ann Cotton, che ha educato duecentocinquantamila ragazze africane per mezzo della sua organizzazione Camfed. O Jacqueline Novagratz, CEO del fondo Acumen, che ha un impatto reale sulla vita di milioni di persone in Africa e in Asia».

Il sostegno all’imprenditoria sociale è solo un esempio della nuova direzione presa dai tecnofilantropi contemporanei. Investire in imprese triple bottom line, come fa il fondo Acumen, sostenuto da Rockefeller, è un altro17. Acumen è un’impresa in tutto e per tutto for-profit, ma realizza quei profitti investendo in attività che producono beni e servizi di prima necessità nei paesi in via di sviluppo – occhiali da lettura, apparecchi acustici e zanzariere – vendendoli a prezzi molto contenuti. Un altro ancora è il caso di Omidyar Network del fondatore di eBay Pierre Omidyar, un’organizzazione che fa investimenti for-profit per realizzare la sua missione di “crescita individuale” in aree chiave come la microfinanza, la trasparenza e – naturalmente – l’imprenditoria sociale18. Matthew Bishop, capo dell’ufficio di New York della rivista “The Economist”, nel suo libro Filantrocapitalismo (scritto a quattro mani con Michael Green) sostiene che, se i tecnofilantropi usano le loro donazioni per trovare soluzioni remunerative a un problema sociale, questo permette di attrarre più capitali, più in fretta e, dunque, con maggiore impatto e prima di quanto potrebbe una soluzione interamente basata sull’elargizione di denaro19.

La scelta di togliere enfasi al confine fra no-profit e for-profit è, allo stesso tempo, un tentativo di ridefinire le iniziative caritatevoli. «I nuovi filantropi» continua Bishop «ritengono di migliorare la filantropia, attrezzandola per affrontare le nuove categorie di problemi che il mondo contemporaneo, nel suo continuo cambiamento, fronteggia. Senza peli sulla lingua, c’è bisogno di un miglioramento – buona parte delle iniziative filantropiche nei secoli si sono rivelate inefficaci. Pensano di poter fare un lavoro migliore dei loro predecessori. I nuovi filantropi contemporanei stanno cercando di applicare i segreti dei successi commerciali agli scopi benefici».

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