Alle corde by Leandro Conti Celestini

Alle corde by Leandro Conti Celestini

autore:Leandro Conti Celestini [Celestini, Leandro Conti]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-04-21T22:00:00+00:00


19

Ti risvegli che è ancora buio, solo il suono regolare del respiro dei tuoi compagni si sente nell’oscurità, ma poco dopo le prime luci dell’alba iniziano a fare capolino dalle tende tirate per metà. Resti in silenzio a osservare la stanza, il suo profumo, la morbida oscurità come una coperta leggera, mentre le tue mani accarezzano i corpi che ti proteggono, stretti attorno a te.

Resti in silenzio, a pensare, immaginare, sognare a occhi aperti. Non sai esattamente per quanto, però senti che poco dopo anche i tuoi compagni iniziano a svegliarsi.

«Ciao…»

Il Coach schiude gli occhi, li socchiude come un occhiolino, e le sue dita ti accarezzano la guancia.

«Coach…»

Sorridi, ti stringi più forte a lui, respirando il profumo dell’incavo tra il collo e la spalla. La sua pelle ha sempre un profumo che adori.

«Dormito bene?»

Sussurra, per non svegliare Johnny ancora addormentato.

«Mai dormito così bene, per dodici ore.»

Sorridi sul suo petto.

«Lo so, a chi lo dici. Forse è meglio che ci facciamo una doccia. Tutti e tre.»

«Insieme?» chiedi.

Il Coach scoppia a ridere, trattenendosi, ma Johnny si gira dall’altra parte, svegliandosi lentamente di fianco a voi.

«Spiritoso. Vado per primo, tu aspetta qui con lui.»

Si alza dal letto, nudo, anche nella semioscurità distingui chiaramente la forma delle sue gambe muscolose e allungate, il torso, i bicipiti, e uscendo dalla camera da letto, il silenzio ricade su di voi.

Sentendo il vuoto lasciato dal Coach, ti giri dall’altra parte, abbracci la morbida peluria di Johnny, che ti accoglie pigramente.

Lo baci sulla guancia, entrambi vi girate verso la finestra per osservare l’alba che diventa sempre più chiara e luminosa.

Dal bagno arrivano smorzati i rumori dell’acqua che scroscia sulle piastrelle.

Passi una mano tra il pelo del petto del tuo compagno, tirandolo leggermente.

«Mi dici qualcosa di voi? Quando eravate in Vegas.»

Johnny sorride, voltandosi verso di te.

«Non gli hai mai chiesto niente?»

«Qualcosa, ma sai… a volte non ho il coraggio, anche se ci conosciamo da anni ormai e lui sa praticamente tutto di me.»

«Ti capisco, ero così anche io con lui all’inizio, forse è l’energia che ha attorno, qualcosa di magico e misterioso.»

Sorridi.

«Questo era quello che ho pensato di te quando ti ho conosciuto, con i tuoi completi eleganti, la casa di tua nonna, l’accento italiano.»

«Ahahah, forse invecchiando il fascino aumenta, ne avevo poco da ragazzo. La prima volta che incontrai Michael fui letteralmente folgorato dal suo. Eravamo entrambi a Las Vegas, ma lui era la vera star dello show.”

IL RACCONTO DI JOHNNY

Io avevo vent’anni, lui due più di me, ma se io ero un ragazzo carino, nella media, pochi muscoli, niente di più, lui era un autentico dio biondo, regale. immenso. L’immaginario che tutto il mondo ha dell’America era lui, con il suo buchetto sul mento, gli occhi azzurri e il sorriso che era come l’alba di un giorno di sole dopo la pioggia.

Lavoravo come croupier al Flamingo, era un bellissimo hotel con un country club, fontane illuminate e fenicotteri che scorrazzavano per il giardino, e la sera era frequentato dalle celebrities di Los Angeles, da miliardari che venivano da tutto il Paese a vedere gli spettacoli.



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