Allmen e il diamante rosa by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: EPUB9788838929007-80722
editore: Sellerio Editore
pubblicato: 2013-01-22T16:00:00+00:00

8

Allmen arrivò in leggero anticipo, come sempre. Era un gesto di cortesia originariamente destinato alle donne, ma da tempo l’aveva esteso anche agli uomini.

Ordinò un Singapore Gin Sling, chiedendo al barman di ridurre la dose di Cointreau e granatina e di aumentare quella di angostura. Un trucco per rendere il cocktail un po’ più secco. L’aveva imparato da un bartender del Raffles di Singapore.

Dopo aver lasciato la spiaggia aveva chiamato Carlos dalla suite per raccontargli le ultime novità, ma era successa una cosa molto strana: al telefono aveva risposto una donna con accento spagnolo.

Un po’ confuso, si era presentato e aveva chiesto del signor De Leon.

«Carlos está ocupado, señor von Allmen».

A quel punto si era informato su chi fosse la donna dall’altra parte.

«Maria Moreno» aveva detto lei quasi in tono di rimprovero, spiegando poi che Carlos era ancora in giardino a lavorare.

E cosa faceva lei a casa con Carlos?

«Le pulizie!» era stata la replica un po’ sorpresa.

Allmen prese il cocktail e si accostò alla grande finestra vicino al bar.

Il mare era una distesa buia. Nel cielo blu scuro spiccava una ghirlanda di nuvole bianche.

Sentì il barman salutare qualcuno in inglese. Credendo che fosse arrivato Sokolov, si voltò.

Il «good evening» era rivolto a due uomini che non conosceva. Uno aveva però un’aria familiare.

All’improvviso ricordò: era il tizio che aveva visto al Viennois. Quello seduto vicino alla parete con l’Herald Tribune. Quello che aveva osservato nello specchio. Quello che somigliava a un attore hollywoodiano di cui aveva il nome sulla punta della lingua.

I due uomini parlavano ad alta voce; erano americani. Ordinarono due drink e continuarono a chiacchierare con disinvoltura. Uno era proprio il tipo del Viennois, Allmen non aveva dubbi.

Sentiva il cuore battere all’impazzata. Due incontri con lo stesso americano, prima al caffè che frequentava abitualmente, poi in un hotel di lusso sul Mar Baltico. Non poteva essere una coincidenza.

Arrivò Sokolov. Aveva messo la cravatta, probabilmente per non sfigurare accanto ad Allmen, che a cena era sempre vestito di tutto punto.

Si rivolse al barista e chiese una vodka. «Dopotutto sono russo» spiegò. «Lei cosa beve?».

«Singapore Gin Sling. Il mare mi ricorda quella zona».

«A me ricorda l’infanzia. Stesso mare, solo un po’ più a nord».

Se da lontano Sokolov sembrava riservato e poco socievole, da vicino si rivelò aperto e diretto. Raccontò del campeggio nei pressi di Tallinn dove andava da ragazzino e della rigida disciplina militare che vi regnava. Allmen parlò invece della Charterhouse, l’esclusiva scuola in cui aveva studiato, attribuendo al luogo una severità che non corrispondeva al vero.

Quando lasciarono il bar per raggiungere la sala da pranzo, l’americano che somigliava a un attore stava ancora conversando col compagno. A tavola Sokolov disse: «Ha visto l’uomo di là? Non sembrava Martin Sheen?».

Come antipasto presero una comunissima anguilla, servita però in modo sorprendente: in salsa di vino rosso, secondo una ricetta della Camargue. Allmen lodò il piatto e ancora una volta rimase stupito dalla schiettezza del russo:

«Non sono un intenditore, ho sempre mangiato per riempire lo stomaco e basta. Devo imparare ad apprezzare la buona cucina».

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