Altea. L'altra donna by Marco Cibecchini

Altea. L'altra donna by Marco Cibecchini

autore:Marco Cibecchini [Cibecchini, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2017-02-14T23:00:00+00:00


Avrebbe potuto odiarla, ma non era questo il sentimento. Anzi, le suscitava ammirazione.

Altea li aveva accolti con un luminoso sorriso e ringraziati per il prosecco e i pasticcini.

«Buonasera» aveva detto baciando Valentina sulle labbra senza il minimo imbarazzo, per poi fare altrettanto con Bruno.

«Accomodatevi» continuò indicando il divano. «Prendo i bicchieri.»

«Apri tu, Bruno?» disse passandogli la bottiglia.

«Sì, certo.»

Le due donne si stavano studiando con lo sguardo mentre Bruno stappava il prosecco, sperando che dopo il brindisi sarebbe diminuito quello stato di autocontrollo ovvio in tale situazione.

«Alla nostra conoscenza!» esclamarono quasi contemporaneamente mentre i calici tintinnavano.

Altea, con il bicchiere ancora in mano, chiese curiosa cercando di rompere il ghiaccio: «Vi conoscete da molto?».

«Sì, è una lunga storia, se vuoi posso raccontarla più tardi» rispose Valentina evadendo dalla spiegazione per non dire subito di essere la moglie.

«Certo» rispose Altea, cosciente dell’imbarazzo senza conoscerne il motivo, e passò a un’altra domanda:

«Prima volta? Intendo dire… con una donna».

«Sì, prima volta» rispose Valentina.

«Ti capisco, c’è stata una prima volta anche per me, tutta colpa di questo tipo qui» continuò Altea indicando Bruno, che come un gatto distratto cercava di fare lo gnorri nascondendosi dietro qualche sorrisetto.

Iniziò a raccontare come Bruno l’aveva coinvolta con Mara e come Mara era stata così brava da trarla garbatamente dall’imbarazzo senza problemi e aggiunse: «È quello che farò io con te, se me lo permetti».

Valentina era un po’ arrossita. Bruno, seduto al suo fianco in silenzio, si guardò bene dall’intervenire per non incrinare la magia di quell’attimo, che pareva un’ottima premessa.

«Posso?» chiese Altea sedendosi sul bracciolo del divano accanto a Valentina.

«Sì, certo» fu la risposta.

Altea, dall’alto del bracciolo, le accarezzò i capelli per poi cingerle la testa con la mano e sfiorandole le orecchie osò più volte lambire delicatamente le labbra con le sue.

Valentina, seppur in imbarazzo, si sentì sconvolta e coinvolta, e per non sembrare ritrosa cinse a sua volta dolcemente la compagna, ricambiandola con morbidi baci sul volto e sul collo.

Altea decise che il momento era giunto e si prodigò in un vero bacio sulla bocca. Valentina non oppose resistenza, assecondando l’atto con passione.

Le loro bocche si erano scrutate più volte con la lingua. Altea ruppe l’indugio: la prese per mano invitandola ad alzarsi e la condusse in camera dove in piedi, l’una davanti all’altra, iniziò a spogliarla.

Calato il vestito, nonostante la luce soffusa Altea notò il rosa acceso dei capezzoli e della corolla, che un po’ era sbiadito dal rosso iniziale.

«Sono così naturali?» chiese.

«No» rispose lei. «Li ho fatti per questa occasione, è la prima volta che faccio una cosa del genere.»

«L’hai fatto per me?» chiese Altea, quasi orgogliosa di quel gesto.

«Sì, per l’occasione quindi per te, anche se non ti conoscevo.»

Anche Altea aveva iniziato a spogliarsi e Valentina, che non voleva essere da meno, l’aiutò a sua volta sfiorando la sua pelle liscia.

Nude, si accarezzarono reciprocamente e in breve finirono sul letto in quell’impeto di sesso tra femmine, nuovo per Valentina, ma ad Altea già noto per averlo conosciuto nell’alcova di Mara.

Bruno, fino a quel momento



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