Amici stretti by Yuri Sterrore

Amici stretti by Yuri Sterrore

autore:Yuri Sterrore [Sterrore, Yuri]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2021-06-01T12:00:00+00:00


27

Gabriele

«Ci hai provato con Irene in ospedale, mentre suo fratello fra poco entrerà in sala operatoria?» mi accusa Lorenzo, con tono stridulo.

«Si è rotto una gamba non l’osso del collo, se la caverà» ribatto io, pacato.

«Ah, adesso fai anche delle diagnosi tu, eh?»

Nel grigio parcheggio dell’ospedale, nascosto dietro la macchina di Giovanni, restituisco il camice a Lorenzo, e mi accendo subito una sigaretta.

«Guarda che è stata lai a invitarmi a cena, e comunque non mi sembri molto felice per me.»

Lorenzo si guarda le stringhe delle scarpe da tennis, pronto per andare a fare due tiri dopo il turno; peccato che il cielo sia un ammasso confuso di nuvole oggi, e il mio migliore amico abbia lo sguardo spento.

«Scusami, non è giornata, mi sa che non gioco oggi.»

«Va tutto bene?» domando, perché so che per Lorenzo il tennis è come una religione, gli è estremamente devoto.

«Sì…» sospira, ed è il “sì” più finto che io abbia mai sentito. E so che la ruga che gli si forma appena sopra la fronte, non è segno di una delusione passeggera, ma è l’indizio di qualcosa di ingombrante che soffoca il suo cuore.

«Aisha» dice poi, come se quel nome fosse solo un nome, non la donna della sua vita.

«Okay, cosa succede?»

Giovanni, in auto accanto a noi, tira su il finestrino per regalarci un po’ di privacy.

«Non riusciamo ad avere un bambino, sono mesi che ci proviamo, ma niente.»

Mi appoggio alla macchina e spengo la sigaretta per terra, soffocandola con la punta della scarpa.

«Come mai non me ne hai mai parlato prima?»

Mi tornano in mente gli ultimi mesi: tutte le nostre partite a tennis; le birre che ci siamo scolati dopo al bar; il pomeriggio passato con Aisha al centro commerciale. Ci sono state diverse occasioni per confidarsi, ma nessuno dei due mi ha detto niente.

«Perché il problema sono io, Gabri.»

«Non lo possiamo sapere…»

«Sì, che lo so, ho fatto degli esami.»

E anche questo è un bello schiaffo in piena faccia, con il palmo della mano aperta e le dita tese.

Lorenzo, quello che ho emulato per tutti gli anni del liceo, quello che “oggi sono un attore ma domani faccio il medico”, Lorenzo per cui la vita stessa è solo una questione di angolazioni, basta prenderla per il verso giusto.

Insomma, Lorenzo ha un problema che per una volta è più grande dei miei, e anche più grande di lui.

«E quindi non so che cosa fare.»

«Che vuol dire?»

Lui si schiarisce la voce, perché quelle parole gli sono rimaste incastrate in gola e deve raccogliere il fiato per buttarle fuori. «Quello che ti ho detto Gabri, questa volta davvero non so più che cosa fare. Aisha mi ha detto che ha parlato con un assistente sociale, vuole valutare l’adozione.»

«Ottimo!» Trillo, ma lo sguardo del mio migliore amico è pensieroso, ogni tanto mi dimentico che lui stesso è stato adottato.

«Devo riprendere il turno, ne parliamo in un altro momento.» Mi saluta con una pacca sulla spalla.

«Va bene, ma promettimi che ne parleremo» gli dico, lui fa un sorriso leggero e si allontana.



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