Amori nel tempo by Karen Marie Moning

Amori nel tempo by Karen Marie Moning

autore:Karen Marie Moning [Moning, Karen Marie]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-10-08T22:00:00+00:00


18

«Vieni, fanciulla.» L'ordine era piatto e inequivocabilmente pericoloso. E anche in quel momento, quelle parole la facevano fremere dal desiderio. L'ondata di calore le tolse il fiato. «Hawk...»

«No.» La parola fu un avvertimento. «Ora. Dammi la mano.»

Che cosa aveva intenzione di fare?, si chiese, tutta agitata. Dietro di lei, Grimm si avvicinò, spingendola verso Hawk.

«Aspetta!» Lei alzò una mano per tenerlo lontano.

«Andate, signora» disse Grimm, sottovoce.

«Non chiudermi in una stanza!»

«E perché no?» sogghignò Hawk. «Sapendo che torneresti in un posto dove pare che non ci fosse gioia; eppure preferiresti essere E, piuttosto che qui con me!»

«Tu non credi che io venga dal futuro!» ansimò lei.

«Comincio a crederci» mormorò lui. «Come pensi che sapessi di questa?» La regina nera brillava nella sua mano.

Lei fece spallucce. «Come?»

«Tu, mia dolce moglie, ne hai parlato quando sei stata avvelenata. Eri preoccupata, ti agitavi, e cercavi di trovarla...»

«Ma me ne sono ricordata solo adesso.»

«La tua mente se ne ricordava anche nel sogno.»

«Ma come hai fatto ad averla?»

Fu Grimm a dirglielo. «Lady Comyn l'ha vista cadere dalla vostra mano la notte in cui afferma che siete arrivata.»

«Ma come...»

«Lady Comyn me l'ha affidata dopo il matrimonio. Io l'ho data a Hawk.»

«Ha ammesso che non sei sua figlia. Non vedo alcun motivo per cui dovrebbe mentire su questo.» A meno che la tenuta dei Comyn non soffra di una pazzia contagiosa, pensò gravemente. «Questa cosa ti riporterà davvero da dove sei venuta?» chiese Hawk, con prudenza.

«Credo di sì. Per quel che ne so, è quella che mi ha portato qui» disse lei, con lo sguardo fisso sul sentiero acciottolato.

«E il tuo piano era quello di prenderla e tornare a casa, fanciulla? Avevi programmato di scappare da Dalkeith, da sola?»

«No! Con tua madre, Hawk!» sbottò lei. «Certo, da sola!»

«Quindi avevi intenzione di andare alla tenuta dei Comyn, a prendere questo pezzo degli scacchi e cercare di tornare da qualunque posto tu sia venuta? Era questo il tuo piano di stasera?» Le sfuggì l'avvertimento nella sua voce.

«Sì, Hawk. Lo ammetto. Ve bene? Volevo provarci. Non sono sicura che funzionerebbe, ma è l'ultima cosa che avevo in mano prima di ritrovarmi qui, e la legenda dice che quella scacchiera è maledetta. È l'unica cosa che mi viene in mente, che possa aver provocato tutto questo. Se mi ha portata qui, potrebbe anche riportarmi indietro.»

Hawk sorrise, freddamente. Rigirò la regina tra le mani, osservandola attentamente. «Vichingo» rifletté. «Bellissimo pezzo. Ben lavorato e ben tenuto.»

«Mi credi adesso, Hawk?» Aveva bisogno di saperlo. «Ci credi che vengo dal futuro?»

«Ti basti sapere che... non mi piace correre rischi.» Non ci credeva ancora del tutto, ma era molto meglio prevenire che curare.

Si girò di scatto e si diresse verso i giardini a grandi falcate. «Portala, Grimm» disse, da sopra una spalla, quasi come se ci avesse pensato dopo.

Ma Grimm non dovette portarla da nessuna parte. Mille campanelli d'allarme le risuonarono in testa e lei si affrettò a seguirlo. Il suo tono attento, quell'atteggiamento ferreo, le sue domande. Aveva preso chiaramente alla lettera ogni cosa. Hawk non era un uomo a cui mancavano intelligenza e fermezza.



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