Arrigo Sacchi: Oltre il Sogno by Sergio Barducci

Arrigo Sacchi: Oltre il Sogno by Sergio Barducci

autore:Sergio Barducci [Sergio Barducci]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-06-15T00:00:00+00:00


IL MATRIMONIO

Giovanna è stata sempre un punto fermo nella mia vita, mia complice, mia saggia consigliera, mia amica oltre che moglie e madre delle mie due splendide figlie, Simona e Federica. Il nostro fu qualcosa di molto vicino al colpo di fulmine: un fidanzamento lampo, durato appena sei mesi, e poi le nozze, a dispetto di tutti coloro che mi invitavano a conoscerla meglio, a prolungare il fidanzamento.

Galeotto fu, in qualche modo, ancora una volta il calcio, anche se in quel periodo non pensavo assolutamente di fare l’allenatore, tantomeno di farlo a livelli professionistici.

A Cesenatico andava molto di voga un locale caratteristico e molto elegante, il Peccato Veniale, dove si esibivano i più importanti artisti e cabarettisti dell’epoca, frequentato da numerosi personaggi del jet-set e da calciatori famosi come Angelillo, Rivera, Altafini e tanti altri.

Proprietario del locale e del sovrastante hotel Internazionale era il mitico portierone Giorgio Ghezzi, per via della sua temerarietà fra i pali soprannominato “il Kamikaze”, ispirandosi al coraggio degli aviatori giapponesi che durante la Seconda guerra mondiale non esitavano a gettarsi con i loro aerei carichi di esplosivo contro gli obiettivi nemici.

Giorgio era stato il portiere dell’Inter, del Genoa e del Milan, per sei volte aveva vestito la maglia azzurra della Nazionale italiana.

Da Milano Marittima, dove la mia famiglia trascorreva praticamente da sempre le vacanze estive, Cesenatico dista pochi chilometri e quel locale rappresentava per noi giovani un forte richiamo.

È lì che ho conosciuto Giovanna, in un agosto caldo e spensierato, mentre dagli altoparlanti del Peccato Veniale usciva la straordinaria voce di Mia Martini che cantava Piccolo uomo.

Bella, bionda, sorriso accattivante, occhi azzurri intensi, mi colpì subito per la sua avvenenza, la sua eleganza, ma poi rimasi affascinato dalla sua intelligenza, dalla sua eloquenza. Bastarono poche parole perché mi innamorassi perdutamente di lei.

Era studentessa universitaria, facoltà di Lettere all’Università di Bologna.

Insensibile alle mie avances, in verità, non mi prestò grande attenzione. Cordiale e garbata rispondeva quasi con sufficienza ai miei tentativi di conversazione. Del resto la musica non consentiva di comprendere appieno quello che stavamo dicendo.

Mi avvicinai al suo orecchio per chiederle da dove venisse e rimasi inebriato dal suo profumo delicato.

«Sono di Cesena – rispose –e tu?»

«Ora vengo da Milano Marittima, dove passo sempre le mie estati, ma provengo da un paesino poco distante da qui.»

«E come si chiama?»

«Fusignano.»

«Non lo conosco, non ne ho mai sentito parlare.»

«Non mi meraviglio. È molto piccolo.»

Gli amici ci raggiunsero e insieme trascorremmo una gradevole serata.

Il giorno dopo mi accorsi che non riuscivo a togliermi dalla testa questa ragazza così solare e brillante, ma al tempo stesso posata e profonda. Volevo rivederla.

Peccato che a quei tempi le comunicazioni non fossero così facili e non esistessero ne telefoni cellullari né, tantomeno, sms o messaggi WhatsApp.

Peccato poi che io dovessi partire per un viaggio di lavoro negli Stati Uniti, che mi avrebbe tenuto lontano per almeno tre settimane.

Presi il volo per New York riproponendomi di trovare il modo per concentrare il più possibile i numerosi appuntamenti e rientrare in Italia prima del previsto.



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