Ashley Kristen - 2011 - Non dirmi di no by Ashley Kristen

autore:Ashley Kristen [Ashley Kristen]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Romance, Fiction, Contemporary
ISBN: 9788854175679
Google: fa7pBAAAQBAJ
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2014-10-20T22:00:00+00:00

Hawk era sparito senza dare spiegazioni ed era calata la notte.

Prima, la sua famiglia e la mia avevano mangiato insieme uova, pancetta e ciambelle fatte con l’impasto confezionato, fritte e cosparse di glassa.

Le ciambelle mi aiutavano quasi quanto l’impasto per biscotti a superare un trauma. Quel giorno avevano funzionato perché era stata Meredith a prepararle.

Mio padre e Gus andavano d’accordo, e anche Meredith e Maria. Von e Jury erano simpatici, ma molto vigili, proprio come Hawk. Io avevo trascorso la maggior parte del tempo, dopo aver mangiato le ciambelle, a giocare a nascondino con Javier e Santo. Non c’erano molti posti in cui nascondersi, ma c’era molto spazio per cercare. Avevo commesso uno sbaglio però, perché la prima volta che li avevo trovati gli avevo fatto il solletico e loro si erano divertiti così tanto che mi avevano costretto a cercarli sempre io e si nascondevano in posti in cui fosse facile trovarli. Alla fine Javier aveva persino tentato di non nascondersi. Si era messo a ridere e mi aveva chiamato “Nenni!”, perché non riusciva a dire Gwen.

Alla fine, dopo che Maria e Meredith avevano lavato i piatti e tutti si erano salutati ed erano andati via, Hawk era venuto da me per dirmi che aveva delle cose da fare. Non era sceso nei dettagli e io non glieli avevo chiesti, ma mi aveva baciato prima di andarsene.

Avevo tirato fuori le mie cose e le avevo sistemate sulla scrivania, avevo acceso il computer e mi ero messa a lavorare, poi mi ero fatta un panino quando mi era venuta fame, cercando di non pensare a Hawk in giro con i suoi uomini, a seminare il panico e ad affrontare pericoli.

Girai sulla poltrona da ufficio per guardare fuori dalle finestre scure: le luci di Denver non erano molto lontane, anche se la zona era abbastanza sperduta. Se gli agenti immobiliari l’avessero notata, si sarebbe probabilmente riempita di appartamenti e ristoranti alla moda.

Avevo entrambi i piedi sulla poltrona, le braccia intorno ai polpacci, e poggiai il mento sulle ginocchia. Guardavo fuori dalla finestra pensando che avevo una madre sboccata e arrampicatrice sociale, a cui non importava niente di me. C’era stata una sparatoria nel mio salotto e mia sorella era nei guai. Avevo la reputazione di un sex-toy. Vivevo con l’uomo a causa del quale avevo la reputazione di sex-toy. C’era un motociclista lì fuori che si era fatto un’idea sbagliata di me. E, nonostante tutto, mi sembrava di vivere un sogno.

Come diavolo era successo?

Sentii un rumore, mi voltai verso la porta e vidi entrare Hawk, con la sua grazia virile e i suoi movimenti sicuri.

Mmm.

Entrò e io lo squadrai dalla testa ai piedi.

Be’, la buona notizia del giorno era che Hawk era tornato a casa tutto intero, senza ferite sanguinanti e senza essere stato colpito da una scheggia o mutilato in seguito a un’esplosione.

«Ciao», disse quando arrivò in cucina, venendomi incontro.

«Ciao», risposi, sempre con il mento sulle ginocchia, mentre il mio cervello realizzava che mi stavo godendo lo spettacolo.

Girò intorno la

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