Bad Boy by Jim Thompson (2014-08-05) by Jim Thompson

Bad Boy by Jim Thompson (2014-08-05) by Jim Thompson

autore:Jim Thompson [Thompson, Jim]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 88-06-15865-1
Amazon: B01K31Q4BY
editore: Mulholland Books
pubblicato: 1776-10-15T00:00:00+00:00


18.

Quello in cui ero entrato era un mondo strano, selvaggio e meraviglioso, era il mondo di un hotel di lusso nei Ruggenti Anni Venti. Era un mondo che tipizzava il rude individualismo al meglio, o al peggio, un mondo la cui fisionomia urbana non rivelava nulla delle profondità in fermento e in subbuglio, un mondo la cui unica regola era di non fare nulla che potesse essere scoperto.

Non c'era pietà in quel mondo. Le leggi comuni che governavano il sistema di ricompense e punizioni non funzionavano. Non importava cosa facevi, ma come lo facevi.

In teoria, c'erano regole rigidamente applicate contro comportamenti quali l'ubriachezza durante l'orario di lavoro, l'intimità con un'ospite e l'ottenimento forzato di mance dagli avari. Ma la gestione poteva anche sapere che eri colpevole di tutti quei crimini, e purché li compissi in modo da non causare lamentele o disturbare la routine dell'albergo, non ti veniva fatto nulla. Anzi, eri considerato uno che conosceva il mondo e sapeva farsi strada.

E questo atteggiamento, suppongo, non era così strano come può sembrare.

Era il fattorino ad avere il contatto più stretto con questo mondo tumultuoso, un mondo popolato solo da estranei dal passato sconosciuto e dal comportamento imprevedibile. Completamente solo, con nessuno a cui rivolgersi per chiedere aiuto o consiglio, doveva compiacere e placare quegli estranei: l'eccentrico, il belligerante, il depresso cronico. Doveva individuare il potenziale suicida e calmare l'ubriaco violento e soddisfare i capricci di quelli determinati a non essere soddisfatti. E sempre, comunque si sentisse, doveva fare queste cose in modo veloce e discreto.

In breve, doveva essere coraggioso e rapido. Doveva saper reagire a qualunque emergenza. E un ragazzo incapace di risolvere i propri problemi non sarebbe stato in grado di risolvere quelli dell'albergo. In una parola, non era «sveglio». Non sapeva stare al mondo, e così, assiomaticamente, non poteva farne parte.

Nelle accuse rivolte ai fattorini nel growler dell'hotel, il rozzo equivalente di un giornale di bordo, una frase appariva di continuo: colto sul fatto. Un ragazzo veniva licenziato o multato o denunciato alla polizia perché era stato trovato a fare qualcosa di male, non perché l'aveva fatto.

All'hotel non c'era giorno libero. Il turno notturno funzionava sette giorni la settimana, dalle undici di sera alle sette del mattino. Anche i turni di giorno prevedevano sette giorni alla settimana, ma variavano negli orari. Ce n'era uno che iniziava alla sette del mattino, finiva a mezzogiorno, ricominciava alle sei e arrivava alle undici. L'altro invece andava da mezzogiorno alle sei e si alternava quotidianamente al primo.

Una notte in cui si verificò un inatteso eccesso di lavoro, un ragazzo del turno di giorno fu trattenuto anche per quello di notte. Era il secondo prolungamento del giorno e lui era in servizio dalle sette del mattino. Così, dopo che fu concluso il lavoro, fece appello al privilegio di essere in servizio da più ore per poter andare in una stanza a riposare. Cadde esausto sul letto.

Sfortunatamente, si era addormentato con la sigaretta accesa. Quando si svegliò, un paio d'ore dopo, era sul punto di essere incenerito e asfissiato.



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