Ballestra Silvia - 2014 - Amiche mie by Ballestra Silvia

autore:Ballestra Silvia [Ballestra Silvia]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852047305
Google: CQXIAgAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2014-02-17T23:00:00+00:00

Et il est parti

sous la pluie

sans une parole

sans me regarder

et moi j’ai pris

ma tête dans ma main

et j’ai pleuré.

Non era giusto: al ora dovevano dirglielo, al ’epoca, a lei e al e altre ragazze del a classe, che esisteva anche una storia come Le chat di Simenon. Tutta intrisa di odio coniugale, ma quanto vivo e vero, nel frastuono dei demolitori!

Le amiche degli ultimi anni le aveva trovate fra le mamme del e amiche e degli amici di Caterina e Silvia, dal a materna al e elementari. E ora anche al e medie, visto che Caterina era in prima. Seppure al e medie – a parte che aveva voluto iscriversi nel a scuola dove andavano tutte le sue compagne per esser sicura di non perderle – i rapporti fra genitori, per varie ragioni, erano più rarefatti. I ragazzi erano grandi abbastanza per andare a scuola da soli e di mamme e papà non se ne vedevano più fuori, al ’entrata o al ’uscita. Idem al e feste. Fra genitori “nuovi” ci si era conosciuti al a formazione del a classe e ci si vedeva solo al e assemblee, ai saggi, al a consegna del e pagel e. Forse. E ci si sentiva perché, non essendoci più la mensa, i ragazzi ogni tanto andavano a mangiare a casa di questo o quel compagno che aveva un genitore o un nonno disponibile a ospitare a pranzo quei due o tre teenager che poi dovevano fare i compiti insieme. Il comitato genitori, arrivati al e medie, perdeva immediatamente potenza e giri: chi ancora aveva voglia di occuparsi del a scuola dei figli lavorava soprattutto al ’organizzazione del e tre feste che si svolgevano a Natale, Carnevale e fine anno. Ai ragazzi piacevano moltissimo ed erano le poche occasioni di svago a buon mercato che si presentavano in una città che, per quel i del a loro età, prevedeva solo lerce panchine e angolini di parchetto raggelati e bui o matinée in discoteche già tutte model ate sui riti schifosi degli adulti – cessi sfondati, droga e squal ore compresi –, infestate da figli e nipoti dei ricchi pazzi e dei professionisti sbandati, dunque ambienti lontanissimi da loro.

Carla non era nel nocciolo duro dei genitori ancora attivi, ma la sua amica Lorenza sì, e ogni tanto cercava di tirarla dentro. Lei, però, si ritraeva: «Vi sono vicina» la rassicurava.

«Giuro. Solo, non prendo impegni perché mi conosco e so che sono inaffidabile. Sarebbe sgradevolissimo, per voi e per me, se la cosa si troncasse a metà per motivi che non sarei neanche in grado di spiegare: sono troppo instabile. E non mi va di creare aspettative e prendere impegni che non posso mantenere.»

Lorenza aveva accettato le sue giustificazioni senza insistere troppo. Poi Carla sapeva che sua figlia Caterina era indipendente e orgogliosa e non gradiva che la mamma si facesse vedere troppo in giro. La capiva, comprendeva. E poi aveva Silvietta, di là, al e elementari, ancora tutta dentro a dinamiche più coinvolgenti e partecipate.

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