Balson Ronald H. - 2010 - Volevo solo averti accanto by Balson Ronald H

autore:Balson Ronald H. [Balson Ronald H.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788811139270
Google: GnkXAgAAQBAJ
editore: Garzanti
pubblicato: 2013-12-31T23:00:00+00:00

«Okay», rispose Je ers esaminando il suo sigaro. «Io insisterò con l’ordine di

protezione. Oh, Elliot, grandioso questo Cohiba...»

«Grazie», disse Catherine scivolando dentro la macchina di Liam. «Non me la

sentivo di tornare a casa da sola.»

«Giornata dura? Ben ti ha fatto impazzire?»

«Oh, Liam, tu non hai idea di cosa ha dovuto passare quella gente. Ho iniziato

a pensare: “Ma io chi sono per avere la responsabilità di portare questa vicenda

davanti a un giudice? Perché proprio io?”.» Scosse la testa cercando di non

piangere. «Io non sono così forte, è una causa troppo nobile.»

«Non ti sminuire, Cat, io ho fiducia in te.»

«Lo so, Liam, tu l’hai sempre avuta. Per favore, continua a dirmi che sono una

roccia, ne ho bisogno.»

Mentre Liam cercava parcheggio davanti a casa di Catherine, lei disse: «Ti va

di entrare? Non ho voglia di stare sola».

«Ma certo», disse lui. Trovarono posto a un isolato di distanza. Le luci delle

strade brillavano nel grigiore di novembre.

«Posso preparare qualcosa da mangiare», disse Catherine aprendo la porta.

«Sempre che tu non abbia altri programmi.»

«Oh, non farti problemi. È stata una giornata dura, perché non ordiniamo

qualcosa dal cinese? A meno che tu proprio non muoia dalla voglia di metterti ai

fornelli.»

«Il cinese va benissimo.»

Circa un’ora dopo erano seduti sul divano del salotto a mangiare maiale mu

shu dentro le vaschette del take-away, con musica soft in sottofondo. Catherine

fece a Liam un rapido riassunto degli ultimi sviluppi del racconto di Ben.

«Povera Beka. Poveri Abraham e Leah», commentò Liam. «Come si fa a

superare una perdita simile?»

«Non ne ho idea, immagino che ti restino gli incubi per tutta la vita. Per inciso,

stamattina è venuto da me Gerald Je ers con due giovani scagnozzi del suo

studio e mi ha minacciata. Hanno dei lmati delle telecamere di sorveglianza

con Ben che gira per la villa di Rosenzweig e scatta fotogra e. Mi ha sbattuto in

faccia un ordine di protezione e chiesto di farlo rmare a Ben. Je ers lo ha

chiamato “sbandato”, suggerendomi di scaricarlo.»

«E tu cos’hai risposto?»

«Niente, sono ammutolita come un’adolescente colta in fallo.»

«Come faceva Jeffers a sapere che eri l’avvocato di Ben?»

«Cosa?»

«Come faceva a saperlo? L’avevi detto a qualcuno? Hai mandato qualche

lettera? Perché è venuto da te a colpo sicuro?»

«Non lo so, forse perché ho fatto visita a Ben quando era in carcere?»

«No, Jeffers non può avere questo tipo di informazioni.»

«Allora non ne ho la più pallida idea.»

«Andiamo, Cat, riflettici un secondo...»

La donna rimase sul divano a ssare il pavimento. Poi si girò e guardò Liam

con un’espressione quasi scioccata. «Gli appunti di Ben! Quelli che mancavano

all’appello dopo l’irruzione! Ha detto che aveva parlato anche di me!»

«Già», commentò Liam sorridendo.

«Allora Ben ha ragione, Rosenzweig è Piatek.»

«Aspetta Cat, non così in fretta. È senz’altro un passo avanti, ma solleva tutta

una serie di altre questioni interessanti. Anche se coinvolge Rosenzweig

nell’irruzione, non lo ricollega direttamente a Piatek. Potrebbe esserci una

spiegazione alternativa, ovvero che Rosenzweig abbia voluto scoprire qualcosa

di più sull’uomo che lo ha aggredito all’Opera, sapere cosa aveva in mano.»

«Ma dai», sbuffò lei, «nemmeno tu credi a quello che dici.»

Riempì due bicchieri di vino e ne passò uno a Liam.

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