Baltaro Gianna - Commissario Martini 03 - 1991 - Pensione Tersicore by Baltaro Gianna

autore:Baltaro Gianna [Baltaro Gianna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giallo italiano
ISBN: 978-88-6204-037-29
editore: Edizioni Angolo Manzoni
pubblicato: 2007-12-31T22:00:00+00:00

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Il commissario Martini stava attraversando piazza Vittorio a passo veloce perché i sette metri di dislivello che la facevano digradare verso il fiume favorivano la buona andatura.

Quella mattina era un po' in ritardo rispetto ai suoi programmi perché sua sorella, presso la quale soggiornava ogni volta che veniva a Torino, lo aveva bloccato sull'uscio di casa per metterlo al corrente di fatti insignificanti, fargli delle raccomandazioni, ma soprattutto per lagnarsi di Piperno (che le era poco simpatico) perché: «Quello lì, tutte le volte che è nei pasticci si fa aiutare da te; e tu fai sempre tardi, non vieni neanche più a casa per cenare e chissà che robacce mangi in quelle piòle che frequentate».

Nel suo ritardo della sera precedente, il vilipeso Piperno non c'entrava niente. Lui era semplicemente andato a vedere un film per sgombrarsi un po' la testa dal pensiero assillante del delitto.

Rientrando tardi, aveva potuto evitare l'impatto con la sorella che era già andata a dormire; però la mattina dopo non era stato possibile scansarla.

Sua sorella era una brava donna e lui le voleva bene se non che, essendo molto più anziana di lui, si sentiva tenuta a proteggerlo in maniera materna e assillante; il che non si adattava allo spirito libero del commissario Martini, intollerante di qualsiasi ingerenza nel suo modo di vivere.

Nell'insieme, la «girata» di quella mattina era stata abbastanza contenuta e lui aveva potuto filarsela più alla svelta del previsto.

Poi, uscito dal portoncino della casa che si prospettava con un angolo arrotondato tra via Barbaroux e via Pietro Micca, era andato a bere un caffè in un piccolo bar di via Viotti, uscendo dal quale si era insediato sul trabiccolo del lustrascarpe che stazionava proprio lì di fronte, per la lucidatura quotidiana delle calzature.

Espletati i piccoli riti mattutini si era avviato verso la Gran Madre.

Ora che era giunto all'imbocco del ponte Vittorio, non poté fare a meno di lanciare uno sguardo verso il Po dove era in pieno fervore il movimento intorno alle vasche dei lavatoi pubblici fatti costruire dal Comune lungo i Murazzi.

Era lunedì e, secondo una consuetudine che voleva questa giornata destinata al lavaggio dei panni sporchi, decine di donne erano indaffarate a insaponare e sbattere lenzuola e tovaglie contro il piano inclinato delle grandi vasche di pietra.

Indifferenti alla fatica, le donne cantavano e parlavano ad alta voce, creando la serena sensazione di un lavoro affrontato non soltanto per senso del dovere, ma anche come un impegno non del tutto spiacevole perché realizzato in buona compagnia.

Quando suonò alla porta della signora Wanda, Martini fu sorpreso nel vedere che ad aprirgli fosse la stessa padrona di casa.

- Pierina non c'è?- chiese subito.

-No.

Il commissario si accorse immediatamente che la signora Wanda era turbata.

-C'è qualcosa che non va? - si informò.

- Pierina non c'è: sembra che ieri sera non sia nemmeno tornata a casa perché non ha dormito nel suo letto.

- Come mai? - si stupì Martini. - Lei non mi aveva detto che Pierina si sarebbe trattenuta in casa dei suoi per la notte.

- E infatti io non lo sapevo: non è mai successo.

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