Bella ciao by Stefano Pivato

Bella ciao by Stefano Pivato

autore:Stefano Pivato [Pivato, S.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economica Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2007-12-14T22:00:00+00:00


Fischia il vento

Fischia il vento, infuria la bufera,

scarpe rotte eppur bisogna andar,

a conquistare la rossa primavera,

dove sorge il sol dell’avvenir.

A conquistare la rossa primavera,

dove sorge il sol dell’avvenir.

Ogni contrada è patria del ribelle,

ogni donna a lui dona un sospir,

nella notte lo guidano le stelle,

forte il cuore e il braccio nel colpir.

Nella notte lo guidano le stelle,

forte il cuore e il braccio nel colpir.

Se ci coglie la crudele morte,

dura vendetta verrà dal partigian;

ormai sicura è già la dura sorte

di quei vili che ognor cerchiam.

Ormai sicura è già la dura sorte

di quei vili che ognor cerchiam.

Cessa il vento, calma è la bufera,

torna a casa il fiero partigian,

sventolando la rossa sua bandiera;

vittoriosi, alfin liberi siam.

Sventolando la rossa sua bandiera;

vittoriosi, alfin liberi siam.

Fischia il vento non è comunque l’unico motivo partigiano che si ispira a melodie apprese dai soldati italiani sui vari fronti di guerra. Una certa popolarità in Liguria riscuote, ad esempio, Sutta a chi tucca, i cui versi, in dialetto, sono cantati sull’aria di un vecchio inno russo, Partizan. Sempre dalla Liguria proviene uno dei canti più originali della Resistenza: Dalle belle città, conosciuta anche con il titolo di Siamo i ribel­li della montagna. Noto come uno dei pochi canti partigiani originali, Dalle belle città viene composto nel marzo del 1944 all’interno della terza brigata d’assalto garibaldina operante nella zona del monte Tobbio, sull’Appennino ligure-piemontese. Il testo è stato attribuito a Emilio Canalini, «Cini», maestro elementare e militante comunista genovese. La musica è invece di Angelo Rossi, «Lanfranco», orchestrale e insegnante di musica. La versione più nota del canto ripercorre il cammino ideale che aveva condotto giovani studenti e operai ad abbandonare le città in mano ai tedeschi per combattere sulle montagne107.



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