Berto Giuseppe - 1978 - La gloria by Berto Giuseppe

autore:Berto Giuseppe [Berto Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Literary, Christian, Historical
ISBN: 9788854516120
Google: 3So_DwAAQBAJ
editore: Neri Pozza Editore
pubblicato: 2017-11-16T23:00:00+00:00

65.

Sull’altra riva del fiume, nello stesso luogo dove il Battezzatore aveva levato la sua voce preannunciante, centinaia e centinaia di persone erano convenute, e altre continuamente ne arrivavano da ogni parte della Giudea e Galilea, per lo più in gruppi, cantando, pregando, portando malati da guarire, indemoniati da liberare, bambini da far benedire. Ogni tanto, qua e là tra la folla, si levavano grida di meraviglia, di esultanza, di ringraziamento: qualcuno - magari uno che non aveva niente da spartire con noi - aveva compiuto un prodigio in nome di Gesù di Nazaret.

Egli non lo impediva. Chi non è contro di noi è con noi, aveva deciso.

Si respirava, sulle rive del Giordano, aria di trionfo. Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo, Giacomo d’Alfeo e Taddeo erano tornati dalle loro missioni di apostolato esultanti e imbaldanziti: avevano annunciato al popolo l’avvento del regno, avevano compiuto prodigi com’era stato loro consentito, s’erano acquistati proseliti in gran numero, e in effetti molti li avevano seguiti per vedere quel galileo di cui i discepoli dicevano che fosse l’Unto promesso, colui che avrebbe liberato Israele dalle discordie, dalle malattie, dal bisogno, dal dolore di vivere, e fors’anche dai romani, per quanto di questo nessuno sembrasse darsi molta pena.

Non si sapeva in quale modo tanta gente - erano arrivati ad essere migliaia, e la maggior parte d’essi era partita su due piedi, senza portare niente con sé - potesse sfamarsi, ma accadeva che in qualche modo mangiassero, e anche ciò finiva per apparire prodigioso. Invero ci doveva pur essere la protezione dell’Eterno su un così sterminato assembramento, nonostante che, a ben guardare, nella massa ci fosse più curiosità che fede, più stravaganza che preghiera, e inoltre, come sempre in simili occasioni, a coloro che cercavano l’Unto per speranza o necessità, s’erano mescolati ladri, spie, prostitute, giocolieri, venditori ambulanti e, naturalmente, dottori e farisei, attenti al rispetto della Legge, pronti a mettere sotto accusa, astuti nel seminare maldicenza, tant’è vero che non erano infrequenti discussioni e liti, e nemmeno le imprecazioni e i pianti per qualche mancata guarigione o inopinata ricaduta nel male.

Tuttavia la moltitudine, nel suo eterogeneo insieme, aveva una grandiosità spirituale, un fervore d’attesa, una eccitata letizia, si diffondeva come contagio la vaga sensazione che qualcosa prima fermo s’era messo in movimento, che s’era formata una saldatura tra la storia sacra che veniva insegnata nelle sinagoghe, e la storia che si veniva facendo con la partecipazione di tutti.

Molti pensavano alla pasqua come ad un tempo di convegno, e la pasqua non era lontana, presso il fiume i cespugli non erano aridi come sulle alture, e i mandorli, già fioriti, ora mettevano foglie. La pasqua, memoria d’una liberazione, avrebbe portato -

si diceva - una liberazione nuova, l’Eterno avrebbe fatto sentire ancora la sua voce, fin d’ora si poteva invocarlo con fiduciosa allegria. Quattrocent’anni di silenzio erano prossimi a finire. L’ultima voce che aveva cantato, aveva cantato così:

‘Ecco, il giorno viene, ardente come una fornace, e tutti i superbi e chiunque

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