bok 1604698806 by Unknown

bok 1604698806 by Unknown

autore:Unknown
Format: epub
pubblicato: 2020-04-14T00:00:00+00:00


7. Tombe

Come moriamo

«Una a una, le luci si spengono e il buio è totale» scrive Christopher Isherwood parlando della morte nel suo romanzo Un uomo solo.1 Tutti sappiamo che è imminente, ma le ragioni della morte possono essere difficili da cogliere. La Bibbia spiega che fu la punizione di Dio per la decisione di Eva di prediligere la conoscenza rispetto all’obbedienza. Che crediamo o meno al mito dell’Eden, è indubbio che la mortalità appaia come una grave punizione quando ci stiamo godendo la vita. L’unica cosa attendibilmente buona che le persone dicono sulla morte è che essa ripulisce il campo per lasciar spazio alla prossima generazione: i nonni devono andarsene per fare largo ai nipoti.2 Ciò che ci sfugge in questa confortante riflessione è che i funerali dei bambini sono un metodo più efficace per arrestare la crescita della popolazione rispetto a quelli degli anziani. Sorge così un dilemma: se la dipartita degli anziani non serve a fare spazio, perché dobbiamo diventare zoppicanti, assistere al declino dei nostri amici più cari e, che siamo pronti o meno, correre o trascinarci personalmente verso l’uscita? Se non lo facciamo per motivi caritatevoli, non potremmo rifiutarci di andarcene? Il dottor Faust di Christopher Marlowe pensava che fosse possibile, ma poi i diavoli irrompono nella scena finale dell’opera ed egli, con tragica rassegnazione, esclama «Ah, Mefistofele» e se ne va come chiunque altro.3

Esistono molte teorie confuse sulle ragioni per cui invecchiamo e moriamo, e il rompicapo trovò una soluzione solo alla metà del secolo scorso, quando i biologi abbracciarono una chiara visione dell’invecchiamento dal punto di vista dei geni.4 Ecco qui una risposta: gli animali sono meri veicoli per i geni. I geni efficaci permettono ai singoli animali di sopravvivere, il che accresce le possibilità che essi, i geni, siano trasmessi alle future generazioni. L’evoluzione è cieca dinanzi al venir meno dei corpi più vecchi. La morte sopraggiunge perché non vi è alcun interesse biologico a prevenire il deperimento.5 I nostri meccanismi corporei sono stati forgiati per sopravvivere fino al momento in cui scendono i testicoli, le ovaie iniziano a scoppiare e imponiamo i nostri geni in nuovi esseri umani.6 Non c’è alcun bisogno di persone rugose che continuino ad accoppiarsi come conigli, quando ci sono i giovani che lo fanno molto meglio, ma la mortalità non possiede alcun vantaggio evolutivo intrinseco ed è quindi improbabile che vi siano geni della morte con il deliberato proposito di ucciderci.7

Le rughe e le altre manifestazioni di una ridotta elasticità risultano da cambiamenti molecolari nelle nostre cellule. Essi includono la formazione di molecole proteiche instabili ed errori nei meccanismi di controllo qualità deputati a sbarazzarsi di queste anomalie. Un problema collegato è che i cappucci che proteggono i geni alle estremità dei cromosomi si accorciano ogni volta che una cellula si divide. Con il procedere dei tagli, le cellule si deteriorano, il sistema immunitario si indebolisce e le malattie connesse alla vecchiaia prendono piede. Già spossate dai problemi proteici e dai cromosomi accorciati, le cellule sono ulteriormente



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