Bourne. Bersaglio in movimento by Robert Ludlum & Brian Freeman

Bourne. Bersaglio in movimento by Robert Ludlum & Brian Freeman

autore:Robert Ludlum & Brian Freeman [Ludlum, Robert & Freeman, Brian]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2021-06-09T12:00:00+00:00


24

«Benoit, quanto tempo» salutò Jason.

«Ciao, Bourne.»

«La donna non c’entra niente. È me che vuoi. Lasciala andare. Appena sarà libera metterò via la pistola. Puoi farmi fuori. Una cosa rapida, pulita. Sono un uomo di parola, lo sai.»

«Jason, no!» urlò Abbey dal pavimento.

Le braccia di Benoit erano salde come roccia. Non un fremito né un’esitazione. Gli occhi scuri erano impassibili. «Purtroppo i miei ordini riguardano entrambi.»

«Allora menti a Nash. Digli che Abbey non c’era.»

«Vorrei che fosse possibile, ma anch’io sono un uomo di parola.»

Bourne annuì. «Questo è vero.»

Jason conosceva bene quell’uomo. Avevano affrontato insieme parecchie missioni, e si erano salvati la vita a vicenda più di una volta. L’aveva conosciuto quando ancora lavorava per il governo francese, e insieme avevano raccolto informazioni su una cellula terroristica. Si erano appostati in una fattoria nella campagna alle porte di Lione, ma erano stati traditi dall’abbaiare di un cane randagio. Bourne si era ritrovato coinvolto in un conflitto a fuoco in piena notte, mentre Benoit era a un chilometro di distanza, impegnato in un’operazione di sorveglianza portata avanti grazie al visore notturno. Era arrivato nel bel mezzo dell’assalto, e avrebbe potuto benissimo restarsene al riparo anziché intervenire per salvare un operativo di un altro Paese. Benoit l’aveva salvato, rimediando ferite d’arma da fuoco al braccio, al fianco e alla gamba. Per poco non era morto. Quella era stata la loro prima missione insieme.

L’ultima volta che l’aveva visto era stato in circostanze ben diverse: era stato Benoit a portare via il corpo di Nova, durante il massacro di Las Vegas. La sessantasettesima vittima, mai riconosciuta.

Sparagli!

La sete di vendetta urlava nella testa di Bourne. Vedeva solo Nova riversa sulla sua spalla, gli occhi chiusi e la faccia insanguinata, i lunghi capelli che ondeggiavano mentre quell’uomo la portava via. Da allora aveva spesso desiderato di ritrovarsi faccia a faccia con Benoit. E adesso eccolo lì.

Se Bourne avesse premuto il grilletto si sarebbero trovati in mezzo a una tempesta di proiettili, e sarebbero morti tutti e tre. Jason non avrebbe mancato il bersaglio, e neanche Benoit. Ma Bourne sapeva che lui ed Abbey non sarebbero sopravvissuti comunque. Un’altra donna era stata condannata a morte solo per essere entrata nella sua vita.

«Sparami, se vuoi» disse Benoit, leggendo l’espressione di Jason. «Non cambierà niente.»

«Dovrei ucciderti. Meriti di morire.»

«Andremo tutti all’inferno per la vita che abbiamo condotto, Bourne.»

«Forse noi sì, ma non Nova. Lei era fuori. Non era una minaccia per nessuno. Eppure Nash e il direttore non potevano lasciarla andare. Così tu l’hai assassinata.»

«Non ho sparato io a Nova. È stato Charles Hackman.»

«Ha importanza? Hackman era di Treadstone, no? Non è per questo che qualcuno si è dato tanto da fare a insabbiare il suo passato? Non potevate rischiare che l’opinione pubblica scoprisse che il peggiore stragista della storia americana era in realtà una delle nostre risorse.»

«Hackman non ha mai fatto parte di Treadstone» sbottò Benoit. «Lui stava con Medusa. Come te, Caino! Tutte quelle persone sono morte perché tu hai messo la tua amante sulla linea di tiro. Secondo Nash sei stato proprio tu a ordinarne l’eliminazione.



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