Brivido ad Halloween by Lucia Vaccarino

autore:Lucia Vaccarino
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fabbri Editori

7. Una soffiata

fortunata

Emily portò in tavola una zuppa di zucca con crostini di pane nero, preparata da Linda, senza nemmeno lamentarsi dell’ennesimo trucco della madre per propinarle la verdura per pranzo. Era troppo impegnata a trattenere l’eccitazione per quanto sicuramente avrebbe scoperto.

Quando anche Linda si fu seduta a tavola, Emily si protese in avanti, con aria da cospiratrice.

«Sappiamo chi è Owen» annunciò. «Owen Cooper, il padre di Riley.»

Peggotty, Albert e Fred sospirarono all’unisono. I due uomini guardarono l’amica di sempre, che sorrise, dispiegò il tovagliolo e disse: «Emily, capisci che non potevo dirti una cosa del genere. L’avevo promesso a Paul, per proteggere Riley. E anche te, Jamie e Scott. Avreste preso questo caso troppo sul personale».

«Ma è personale!» esclamò Emily con trasporto. Poi arrossì. Forse ci aveva messo troppo sentimento. E poi, sentimento di che tipo? Con tutto quel nominare Riley in continuazione, stava andando ancor più in confusione. Ma zio Orville diceva sempre: “Un buon investigatore non si fa distrarre dalle motivazioni personali”. «Cioè, insomma, Riley è un mio amico, un amico di Jamie… ehm…»

«Hai fatto bene» intervenne Linda, intenta a scodellare generose porzioni di zuppa, rivolgendosi a Peggotty.

Peggotty sospirò. «Tanto ero certa che nell’arco di poche ore avreste scoperto tutto: non c’è segreto che tenga, con due investigatrici come voi!»

Emily annuì, scoprendosi un po’ compiaciuta. Lei e la mamma stavano diventando sempre più brave.

«Veronica ci ha chiesto di aiutarla» spiegò Linda.

«Ahi ahi» fece Fred. «Non credo che questa volta Paul la prenderà bene.»

«Bah, a mio figlio non va mai bene niente» minimizzò Peggotty con un cenno della mano. «Ormai siamo in ballo… E noi siamo esperti di ballo, vero, amici?» sorrise.

«Ma certo!» confermò Albert. «Avete davanti il primo classificato, per ben sette anni di fila, alla gara di danze popolari di Oaktown, dal millenovecentottant…»

Fred fece una smorfia, agitando le sopracciglia cespugliose. «Ma piantala, vecchio pavone spiumato! Era in senso figurato…»

«Spiumato? Guarda che io, a differenza di te, ce le ho ancora tutte le mie piume» rispose Albert, ravviandosi la chioma candida e indicando l’ampia pelata dell’amico.

«Concentrazione, ragazzi!» fece Peggotty, agitando le mani come un direttore d’orchestra, e i due “ragazzi” ultrasettantenni si zittirono immediatamente.

«So che da quando vi ho telefonato sono passate meno di due ore, ma avete per caso scoperto qualcosa di significativo sul farmacista?» chiese Linda.

Peggotty si schiarì la gola. «Come sapete, la causa del decesso è stata un colpo di pistola. Il poveretto è morto all’istante e quando l’ho raggiunto non ho potuto che constatarne il decesso. Nei pressi del corpo non c’era nulla di utile all’indagine. Merrill indossava ancora il suo costume da Tristo Mietitore, che cattivo auspicio… Era un mio paziente, e a quanto ne so non aveva parenti prossimi. Durante il mio giro visite di oggi, tutti non facevano altro che descriverlo come un uomo tranquillo e schivo.»

«Già. Ho convinto Martha a lasciarmi sbirciare gli archivi comunali» confermò Fred, che essendo stato l’archivista del paese per svariati decenni aveva ancora accesso agli uffici, dove ogni tanto dava una mano a chi lo aveva sostituito.

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