Il codice segreto di Leonardo by Paolo Roversi

Il codice segreto di Leonardo by Paolo Roversi

autore:Paolo Roversi [Roversi, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-09-26T12:00:00+00:00


14

«L’ho trovato! Ho davvero trovato il passaggio segreto di Leonardo!»

Il cuore di Ricky batteva all’impazzata per l’emozione ma anche per la paura, visto che non si vedeva un accidente. Stando rannicchiato avanzò lentamente, ma non abbastanza: il terreno scendeva bruscamente, il ragazzo non riuscì a rimanere in equilibrio e cadde giù.

Stava precipitando nel vuoto.

Spaventato, iniziò a urlare: – Aiuto!! Aiutooooooo! –. Ma nessuno poteva sentirlo e lui cadeva sempre più veloce.

Chiuse gli occhi e trattenne il fiato finché, piano piano, sentì che lo zaino sulla sua schiena strisciava contro la parete, come se il tunnel avesse iniziato a curvarsi leggermente e si stesse trasformando in uno scivolo, tipo quelli dei parchi acquatici. La sensazione si fece sempre più reale, l’attrito sullo zaino e sulla schiena aumentò, e lui si sentì quasi trasportare. Dolcemente, la velocità di caduta diminuì e il ragazzo si ritrovò lungo una discesa sempre meno ripida che lo rallentava, finché la corsa si arrestò su un mucchio di sabbia, come in un parco giochi.

Seppure ancora lievemente stordito dalla caduta, Ricky si sentì rincuorato. Ma durò solo un attimo. Non era al sicuro: intorno a lui era buio pesto, non aveva la minima idea di dove si trovasse e nemmeno di quanto tempo fosse trascorso da quando si era infilato in quel tunnel nella Sala delle Asse.

Non si sentiva nulla, non il minimo rumore. L’oscurità era densa e avvolgente.

Ricky, in un attimo di sconforto, immaginò di essere caduto al centro della Terra, ma si riscosse subito: – Calmati! Non sei scivolato per decine di chilometri.

Facendo bene attenzione ai movimenti che compiva, dato che non vedeva nulla, si tolse lo zainetto dalle spalle e, sempre alla cieca, da una delle tasche laterali estrasse il cellulare. Per fortuna non si era danneggiato nella caduta e funzionava, ma gli rimaneva solo il 7% di batteria.

Il suo scoramento aumentò perché si rese subito conto che lì sotto non c’era segnale: si trovava da solo e isolato dal mondo!

Il suo respiro iniziò a farsi affannoso: era terrorizzato. Chissà dov’era e se sarebbe mai riuscito a uscire vivo da lì!

S’impose di restare calmo, di non farsi prendere dal panico: Mac e Marta l’avrebbero cercato, ne era certo. Sarebbe andato tutto bene. Gli tornò in mente un suggerimento che gli aveva dato il suo amico del ristorante, Sadegh: «Ragiona sempre a mente lucida, non farti mai condizionare dagli eventi esterni».

«Più facile a dirsi che a farsi!» pensò.

Tuttavia, si fece coraggio e tentò di seguire il consiglio.

Chiuse gli occhi e iniziò a controllare il respiro imponendo al suo corpo un ritmo regolare e non affrettato, come invece aveva in quel momento. Era un trucco imparato quando s’immergeva sott’acqua in piscina: risparmiare ossigeno, respirare profondamente.

Piano piano il cuore diminuì la sua corsa e Ricky iniziò a ragionare su come uscire da quella situazione assurda.

Ricostruì con calma ciò che gli era accaduto: aveva sollevato il pannello di legno, si era infilato in quella che, a prima vista, sembrava una piccola presa d’aria ed era precipitato fin dove si trovava ora.



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