Capolavori Gialli Mondadori N 0104 Il covo sul mare Il Castello Del Terrore by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Wallace, Edgar]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

12.

Il signor Reeder era in camera sua, con i modesti strumenti da toletta sul

tavolo, e stava meditando sulla perdita di tempo che comportava seguire la

moda (infatti era ancora vestito per la cena). In quel momento qualcuno

bussò alla porta. Si fermò con la spazzola per i capelli a mezz'aria e si

voltò.

- Entri - disse e poi aggiunse - se vuole.

Edgar Wallace

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1927 - Il Castello Del Terrore

La piccola testa del signor Daver comparve sulla soglia; un'espressione

d'ansia e di scusa era dipinta sulla sua singolare faccia.

- La interrompo? - chiese. - Sono terribilmente spiacente di disturbarla,

ma la signorina Belman è via, capite? Sono certo che lei...

Il signor Reeder era la cortesia in persona.

- Entri, entri, signore - disse. - Mi stavo solo preparando per la notte.

Sono molto stanco e l'aria del mare...

Il proprietario dell'albergo fece una smorfia di delusione.

- Allora, signor Reeder, sono venuto inutilmente. La verità è - scivolò

nella stanza chiudendo la porta dietro di sé, come se dovesse rilasciare

un'importante dichiarazione che non voleva far sentire a nessuno - che i

miei tre ospiti sono ansiosi di giocare a bridge, e mi hanno dato l'incarico

di chiederle se vuole unirsi a loro?

- Con molto piacere - disse il signor Reeder con cortesia. - Sono un

giocatore molto modesto, ma se mi sopporteranno, dica loro che scenderò

tra qualche minuto.

Il signor Daver si ritirò balbettando parole di scusa e di ringraziamento.

Appena la porta si richiuse il signor Reeder attraversò la stanza e chiuse a

chiave. Poi si chinò per aprire uno dei suoi bauli; prese una lunga scala di

corda e la gettò dalla finestra, nelle tenebre, legandola a una delle gambe

del letto. Poi, sporgendosi dalla finestra, mormorò qualche parola a bassa

voce, e si aggrappò lui stesso al letto per sostenere il peso dell'uomo che,

salendo con agilità sulla scaletta, entrò in camera sua. Fatto questo, Reeder

ritirò la scaletta flessibile, la rimise nel baule che chiuse a chiave e poi,

dopo essersi affrettato in un angolo della stanza, spinse un pannello, che si

aprì, rivelando il profondo armadio a muro che il signor Daver gli aveva

mostrato.

- Questo è un buon posto, Brill - disse. - Mi dispiace doverti lasciare per

un paio d'ore, ma credo che nessuno qui ti disturberà. Lascerò la lampada

accesa così avrai abbastanza luce.

- Molto bene, signore - disse l'uomo di Scotland Yard prendendo il suo

posto.

Cinque minuti dopo il signor Reeder chiuse a chiave la porta della

camera e scese per raggiungere i tre giocatori che lo stavano aspettando.

Erano nel salone; i tre erano molto silenziosi e sembravano preoccupati.

L'arrivo del signor Reeder li galvanizzò tanto da indurli a un minimo di

conversazione. A dire la verità c'era anche una quarta persona quando

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1927 - Il Castello Del Terrore

Reeder entrò: era una donna con il viso triste, vestita di nero, che si

dileguò quando lo vide; lui capì che doveva essere la malinconica signora

Burton. I due uomini si alzarono al suo arrivo, e dopo le solite

dichiarazioni di incompetenza nel gioco si formarono le coppie. Il signor

Reeder si trovò seduto di fronte al colonnello Hothling, che non

abbandonava mai il suo aspetto marziale. Alla sua sinistra c'era la pallida

ragazza e alla destra il reverendo con il viso duro, il signor Dean.

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