Il segreto del bosco by Licia Sciutto

Il segreto del bosco by Licia Sciutto

autore:Licia Sciutto
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDB - Edizioni Dehoniane Bologna
pubblicato: 2020-08-07T00:00:00+00:00


Capitolo 32

«Ehilà, Ginevra! Che ne è stato di Guido?», chiese Milly alla collega.

«Pensavo di trovarlo qui. Non vedo neppure Sergio e Andrea. Dai, siediti, ordiniamo un mojito intanto che li aspettiamo. Dobbiamo anche organizzare la cena col presidente di commissione. La preside ti ha già suggerito qualcosa?».

«No, in effetti quest’anno è un po’ in ritardo sulla sua tabella di marcia. Di solito prima degli orali abbiamo già data e ristorante fissati».

«Che stia diventando più umana?», domandò Ginevra speranzosa.

«Forse. Pare che le frecce di Cupido non abbiano risparmiato neppure la nostra Thatcher».

«Guido!», esclamò Ginevra. «Dov’eri finito? Cominciavamo già a darti per disperso! Ah, ci sei anche tu. Alla buon’ora!», proseguì la giovane rivolta ad Andrea Brambilla, il simpatico docente di educazione tecnica.

«Salve ragazzi», salutò Milly, spostando la sua sedia per far posto ai colleghi. Poi, con un insolito luccichio negli occhi, domandò: «Forza Guido, sputa il rospo. Cosa sai sulla preside che noi ignoriamo?».

«Be’, tanto per incominciare stasera l’ho vista allontanarsi in macchina col fedele Alfonso», spiegò Guido.

«Davvero? Allora i due fanno sul serio…», affermò Milly.

«Non ci scommetterei…», disse Guido con tono misterioso.

«Perché?», chiese Ginevra sorpresa.

«Perché la dirigente una sera esce con un uomo e qualche giorno prima civetta con un altro!», continuò Manetti.

«Cioè?», balbettò Ginevra.

«Ho visto il presidente Pittaluga che lasciava casa sua!».

«Fantastico. Se la vecchia è su di giri per questo o quel maschietto ci lascerà finalmente in pace! Ne ho avuti di dirigenti, ma pesanti come la Lagorio mai!», concluse Andrea.

«Bene, bene, qui ci si dà alla pazza gioia! Mi avete lasciato un po’ di mojito o ve lo siete scolato tutto?», esclamò Sergio sistemando la sedia accanto a quella di Guido.

«Tranquillo, collega. Le riserve di Angela non sono ancora esaurite!», lo rassicurò Andrea.

«Ottimo. Però non mi sembrate tanto in sofferenza per il mio ritardo. Dico bene, ragazze?», le stuzzicò Sergio.

«Ma va là, buffone! Impara piuttosto a vestirti! Hai la felpa al contrario!», tuonò Ginevra assestandogli una sonora pacca sulla schiena.

La serata volò via in fretta, sia per gli insegnanti che per i loro ragazzi.

Virginia e Paola, all’alba delle undici, lasciarono il resto della combriccola e si avviarono verso casa.

«Ti rendi conto che siamo venute via dopo i prof?», esclamò Virginia prendendo sottobraccio l’amica.

«Stasera però abbiamo avuto Richi con noi fin dall’inizio. Mi sembra un bel traguardo!».

«Salvo che ci ha piantato in asso a metà serata…».

«Antonio mi ha detto che non poteva tirare troppo tardi perché i suoi sono via. La nonna si è trasferita da lui per il weekend».

I rintocchi della chiesa riportarono le due amiche alla realtà: forse era il momento di rincasare.

Come quando erano bambine, si abbracciarono strette strette e si diedero appuntamento per il giorno dopo.

Virginia, giunta al cancello, lo spinse avanti dolcemente. Le luci in casa erano già spente.

Cercò la chiave nel giubbotto di jeans. Si fermò. Il rombo di un motore la fece sussultare. Si voltò a guardare il sentiero. Uno scooter a fari spenti si intravvedeva in lontananza.

«Ma chi diavolo sarà a quest’ora? Non abita nessuno da queste parti, a parte me e la mamma».



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