Buone feste, Alex Cross by James Patterson

Buone feste, Alex Cross by James Patterson

autore:James Patterson [Patterson, James]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788830444669
editore: Longanesi
pubblicato: 2015-12-09T16:00:00+00:00


52

Sei minuti prima, mentre un adolescente brufoloso si contorceva per terra con la schiuma alla bocca e la gente cominciava a urlare, Hala era uscita di soppiatto dal McDonald’s e, voltando le spalle alla telecamera più vicina, si era allontanata con quattro lunghi passi in diagonale. In meno di sei secondi era arrivata alla toilette delle donne.

Era entrata e, passando davanti alla fila di gabinetti, aveva cercato quello sopra il quale c’era una grata metallica nel muro. Per fortuna, era libero. Una volta dentro, con le grida della gente ancora nelle orecchie, si era messa al lavoro ben sapendo che la polizia stava accorrendo sul luogo dell’avvelenamento e non ci avrebbe messo molto a scoprire che una donna sospetta che le assomigliava parecchio era stata al distributore di bibite pochi minuti prima che il ragazzo con i brufoli prendesse la sua Coca-Cola. E la polizia si sarebbe aggiunta agli altri, quasi sicuramente dell’FBI, che già le stavano dando la caccia.

Sei minuti. Calcolò che il tempo massimo a sua disposizione era quello.

Aprì il sacchetto di Macy’s e tirò fuori una tuta da operaio blu con un’etichetta cucita sul petto che diceva AMTRAK e, sotto, un nome proprio: SEAN. Si tolse cappotto e stivali e si infilò la tuta. Al collo mise una catenella cui era appeso un tesserino identificativo abilmente falsificato: da quel momento si chiamava Sean Belmont ed era uno degli addetti alle riparazioni dei treni.

Le restavano quattro minuti. Si struccò velocemente faccia e occhi, si mise un paio di scarponi e nascose i capelli sotto una parrucca bionda di taglio maschile. Completò il travestimento con lenti a contatto azzurre e fondotinta chiaro sulla faccia e sulle mani.

Novanta secondi. Salì sul wc, in modo da avere la grata all’altezza delle spalle, e ci guardò dentro. Era l’imboccatura di un condotto largo e alto meno di mezzo metro. Controllò nei box accanto e, accertatasi che non ci fosse nessuno, svitò il più in fretta possibile le viti, già allentate, che tenevano al suo posto la grata. In meno di trenta secondi la smontò e la posò sul gabinetto.

Infilò un braccio nel condotto e a tastoni trovò la pistola con silenziatore che era fissata alla parete con il nastro adesivo. La prese, scese dal water e la mise in una vecchia borsa di tela per attrezzi nascosta dentro il sacchetto di Macy’s. Quindi tirò fuori la borsa di tela e la mise da una parte. Dal fondo del sacchetto prese otto scatolette fasciate in carta da regalo, grandi più o meno come un barattolo di marmellata, e le trasferì nella borsa di tela. Nel sacchetto di Macy’s mise il cappotto e gli stivali con il tacco.

Quaranta secondi.

Risalì sul WC con il sacchetto di Macy’s in mano, lo ficcò a forza nel condotto, spingendolo più in là che poteva, poi rimontò la grata.

Dieci secondi. La porta della toilette si aprì ed entrò una ragazza strillando: «Mio Dio! Hai visto la roba che gli usciva dalla bocca?»

«Vomito, se non la smetti di dirlo!» rispose un’altra.



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