Cadaveri e tacchi a spillo by Luisa Ferrari

autore:Luisa Ferrari [Ferrari, Luisa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fratelli Frilli Editori
pubblicato: 2020-10-21T00:00:00+00:00

24 DICEMBRE. Ore 12.30

La pioggia sottile si era trasformata in neve nel corso della notte.

La città era avvolta in un bianco mantello, che rallegrava anche i disadorni quartieri di periferia. Il fatto che fosse la vigilia di Natale contribuiva a quel clima generale di infantile entusiasmo.

Stranamente anche l’Istituto, di solito così austero, sembrava partecipare al clima natalizio. Volti insolitamente gentili, ampi sorrisi accompagnati da auguri e strette di mano, presepietti da supermercato e palline colorate per ogni dove: tutto quell’anno sembrava voler essere ostentatamente gaudioso, quasi a cancellare i recenti avvenimenti.

Ornella quella mattina appariva nuovamente rilassata.

La brutta avventura le sembrava, ora, quasi irreale nella luce abbagliante del sole invernale. La sera prima, a mente più lucida, dopo una lunga doccia al bagnoschiuma al miele e cannella, una bella tazza di tè alla vaniglia e una eccezionalmente generosa dose di cioccolato extrafondente, aveva riconsiderato la situazione.

Un bel mistero, niente da dire.

Il bigliettino sapeva di scherzo macabro lontano un chilometro, ma non giustificava il ritaglio di giornale antico che risaliva proprio all’epoca della scomparsa del Professore.

Però, troppe emozioni per un solo giorno, meglio rimandare all’indomani, oltretutto il telefilm stava per iniziare anche se purtroppo senza compagnia dei biscotti ripieni alla crema alla nocciola.

Si era rifugiata sul divano abbracciata al gatto e avvolta in una coperta a cuoricini, dopo aver riposto ordinatamente il ritaglio di giornale lontano dalla vista e dai pensieri in una cartellina che ora giaceva sotto una pila di riviste sul tavolino del suo soggiorno.

Ma sì, quasi sicuramente uno scherzo, in fondo là dentro tutti sapevano della sua fede incrollabile sull’assoluta fondatezza della maledizione del fantasma del Professore scomparso, niente di più facile che qualcuno si fosse voluto fare quattro risate alle sue spalle.

La spiegazione la rasserenava e così finì per crederci, circoscrivendo il problema all’individuazione del burlone.

Per tutta la mattina non fece altro che scrutare con aria ancor più sospettosa del normale ogni visitatore della Biblioteca, cercando di capire se potesse essere proprio lui il personaggio misterioso. Nonostante ogni convincimento razionale, si sentiva comunque sottilmente inquieta.

Nel clima prefestivo la giornata era ancora più tranquilla del solito.

Qualche telefonata di studenti che chiedevano quando sarebbero ricominciate le lezioni, un Professore di un’altra università che cercava alcuni testi ormai quasi introvabili.

Tutto qui. In fondo una mattina come tante altre.

Di là quel Professore taciturno era sempre immerso nella lettura, avvolto in un pesante sciarpone scozzese. Le aveva detto il nome dell’Università dove lavorava, ma lei non se lo ricordava proprio.

O forse non glielo aveva detto affatto, non importava, sembrava una persona così a modo, un gentiluomo d’altri tempi, magari ce ne fossero a questo mondo.

Poi improvvisamente l’armonia della mattinata si incrinò.

Trattenne un urlo soffocato: i cassetti della sua scrivania erano stati forzati, la serratura della chiave che li bloccava appariva rovinata in più punti, mentre le sue preziosissime forbici da ufficio erano visibilmente spuntate.

Qualcuno cercava… che cosa?

Pensò per un attimo di telefonare subito ad avvertire il responsabile della Biblioteca Centrale, ma poi la colse un nero sconforto accompagnato dalla consapevolezza che ancora una volta l’avrebbero creduta una povera isterica.

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