Cala La Tela by Ellery Queen

Cala La Tela by Ellery Queen

autore:Ellery Queen [Queen, Ellery]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:47:35+00:00


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L’anello a ferro di cavallo

Fu un gruppetto silenzioso quello che lasciò l’Amleto la mattina dopo -

incredibilmente, pensò Patience, era solo sabato! - sull’auto di Drury Lane.

La vetturetta di Patience rimase al castello. Il giovane signor Rowe, con il braccio fasciato al collo, sedeva imbronciato fra Lane e Patience, rifiutando di parlare. Lane era immerso nei suoi pensieri, e Patience prossima alle lacrime.

— Mia cara bambina — disse il vecchio attore dopo un po’ — non devi sentirti così colpevole! Non è stata colpa tua. Io non mi sono ancora perdonato per averti fatto correre quel pericolo.

— Ma ho perduto il foglio — sussurrò Patience.

— Non è una sciagura cosmica. Credo che potremo farne a meno.

— Allora perché — domandò bruscamente Rowe — avete telegrafato per averlo?

Lane sospirò. — Avevo un’idea — disse, e ripiombò nel silenzio.

Dromio si fermò al villino del dottor Martini, e il medico salì sull’auto senza una parola. Un rapido esame digitale del braccio ferito, un cenno di assenso, poi il medico si appoggiò ai cuscini, chiuse gli occhi e si Ellery Queen

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1933 - Cala La Tela

addormentò.

Quando arrivarono in città, Drury Lane si scosse. — Credo che per prima cosa dovremmo accompagnarvi a casa, Gordon.

— Casa! — esclamò amaro il signor Rowe.

— Dromio, a casa Saxon… Guardate Martini. Dorme della grossa! — Il vecchio attore ridacchiò. — Questo si ottiene solo con la coscienza pulita, ragazzo mio. Se non aveste interpretato Romeo scegliendo Patience come Giulietta…

Come al solito, casa Saxon era deserta e cupa. Il maggiordomo dagli splendidi basettoni era di nuovo dolente; la signora Saxon era “fuori”. Ma i suoi occhi inespressivi si allargarono leggermente alla vista del braccio bendato di Rowe, e per un attimo ebbe quasi un aspetto umano.

Il vecchio Crabbe, invece, apparentemente sembrava considerare una pallottola in un braccio un magnifico scherzo; dopo una lunga occhiata dubbiosa scoppiò nella sua consueta e sgradevole risatina e sibilò: —

Questo perché avete voluto fare l’impiccione! Chi vi ha spezzato quel braccio, giovane rompicollo? — E per tutto il tempo continuò a lanciare occhiate di sottecchi al viso calmo di Lane e all’espressione imperturbabile del dottor Martini.

Rowe arrossì, e serrò a pugno la mano sana.

— Vorremmo vedere — disse in fretta il signor Drury Lane — un foglio della vostra carta intestata, signor Crabbe.

— Come, di nuovo?

— Vi prego.

Crabbe alzò le spalle e si allontanò zampettando, per tornare quasi subito con un foglio vergine di carta intestata della biblioteca.

— Sì, questo è del tutto identico all’altro — mormorò Lane al dottor Martini. — Cosa ne pensate?

Il medico palpò pensosamente la carta. Poi si avvicinò a una finestra del salotto, scostò le pesanti tende ed esaminò il foglio con occhi socchiusi.

Prima tenendolo col braccio teso, poi a pochi centimetri dagli occhi… Alla fine tirò di nuovo le tende e tornò verso il gruppetto, posando il foglio su un tavolo. — Sì

— disse con molta calma — ciò che sospettavate è probabilmente vero.

— Ah! — fece Lane, con una strana inflessione.

— Come vi ho già detto, si sa ancora poco di… di ciò di cui abbiamo discusso.



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