Canone divino by Desiderius Lenz

Canone divino by Desiderius Lenz

autore:Desiderius Lenz [Lenz, Desiderius]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica
ISBN: 9788869441936
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2015-03-16T00:00:00+00:00


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Perché l’estetica è una scienza a parte

Richard Kralik, a pagina 134 del suo libricino Weltschönheit, dice: «Kant fu il primo ad assegnare all’estetica il suo giusto, definitivo posto nel sistema della filosofia, stabilendo, in accordo con la tradizione antica, una tripartizione della filosofia che rispecchia le tre proprietà dell’anima»3. Intelletto, volontà e sentimento corrispondono alle tre idee platoniche di verità, bontà e bellezza; a queste corrispondono le scienze della metafisica (i misteri della religione), dell’etica (l’intenzione, il modo e il metodo dell’agire) e dell’estetica (i modi dei numeri, della geometria estetica). Ancora oggi ricordiamo l’insegnamento di Pitagora secondo cui se non fosse per i numeri non sapremmo nulla delle cose e delle loro correlazioni.

È stata la mia vocazione d’artista a condurmi su questi sentieri. Volevo comprendere i numeri, la loro forza e la loro essenza, e così ho lavorato per quasi cinquant’anni in questa direzione, indagando la forma normativa dell’uomo quale costruzione geometrica. Una volta trovata e conosciuta la norma, si è dischiusa un’intera serie di cose meravigliose, che hanno fatto chiarezza persino sui testi delle Sacre Scritture.

Tuttavia, finora i miei sforzi non hanno incontrato né la fiducia, né il credito di coloro dai quali più me l’aspettavo, ossia i teologi e i filosofi. Quando mi sono presentato da loro con i miei numeri e la mia geometria estetica, quasi tutti hanno esclamato sdegnati di non saperne nulla. La matematica che avevano imparato a scuola, magari al Ginnasio, era tutt’altra cosa, era «accademica»: una questione puramente «terrena e materiale». E in quanto tale, non aveva nulla a che fare con il simbolismo, con il segreto del numero, con la geometria estetica. Il fine stesso di questa matematica era assai diverso: non riguardava affatto la religione, ma soltanto la ragione e l’utile; era alieno al simbolismo dell’opera di Dio, che ci parla della sua Creazione attraverso i numeri e la geometria estetica. Dunque, una matematica inservibile quale scienza per l’anima, per la fortificazione dello spirito, per l’ideale estetico. Non eleva i nostri cuori o il nostro carattere: non ci procura, insomma, alcun beneficio.

Perciò, quando ho letto nel libro di Kralik che gli antichi e Platone consideravano l’espressione suprema del pensiero umano divisa in tre parti, corrispondenti ai misteri della religione, alla filosofia e all’estetica – legata, quest’ultima, all’essenza del bello e quindi basata sui numeri, sul loro ordine e bellezza –, capii che anche i miei studi andavano distinti e separati da discipline che sono e devono rimanere altra cosa4.

Ora, con la benedizione di Dio, comincerò l’opera. Cercherò di rendere coerente l’esposizione, appianando le difficoltà per il lettore. La prima cosa da fare è comunicare con molto tatto alle scienze sorelle (teologia e filosofia), di nobili trascorsi e meravigliose imprese, che la loro sorellina ancora in fasce, l’estetica, sopravvissuta a stento al parto, vivrà infine una vita autentica come geometria estetica. Occorre informarle, inoltre, che millenni or sono essa ha già dato prova di simile vitalità nella splendida arte sacra dell’Egitto e della Grecia. Sappiano che la sua vitalità prescinde da



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