Cărtărescu Mircea - 2002 - Abbacinante. Il corpo by Cărtărescu Mircea

autore:Cărtărescu Mircea [Cărtărescu Mircea]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Voland
pubblicato: 2015-07-28T22:00:00+00:00

“Padreterno dei padreterni dei padreterni, cazzo di un Padreterno! Che venga giù il cielo, cazzo di un Padreterno!” Jean era come impazzito. Salterellava col viso rivolto al cielo, la lingua tirata fuori a un angolo della bocca, le braccia scostate dal corpo come una trottola. Cercava di prendere in bocca quante più gocce possibile di quella pioggia con il sole, venuta giù a ciel sereno sul viale e dalla quale i ragazzi erano fuggiti via per ripararsi sotto il grande castagno. Ogni goccia era grande quanto un chicco d’uva e quando colpiva l’asfalto polveroso esplodeva in una coroncina d’acqua scintillante. In pochi secondi i capelli e il volto lentigginoso di Jean, come pure la sua camicia stinta portata da tanto, s’erano riempiti d’acqua. “Be’, mi ha fulminato?” Si voltò, fradicio ma trionfante, verso gli altri. “Dove diavolo dovrebbe esistere? Sulla luna? Sul pianeta Marte?” Aveva litigato poco prima con Vova, che aveva detto che comunque lui crede in Dio, poiché doveva esistere qualcuno che avesse creato il mondo. “La nonna diceva che lui vede tutto e, badate bene, quando sono stato da lei a Bacău io saltavo sul letto e cantavo quella filastrocca con ‘La beata vergine Maria,/ Per quanto lei è santa,/ Della sua castità si scorda/ Con un litro di ţuică bună’, e la nonna mi ha sentito e mi ha detto che la Madonna mi avrebbe punito. E non so come, sono saltato giù dal letto e mi sono slogato il piede...” Allora Jean aveva riso di lui ed era tornato sotto la pioggia per urlare quelle frasi obbrobriose contro il Padreterno. A Mircișor, che ora si sforzava di strappare un pezzo d’esca dalla corteccia del castagno, non piacevano affatto le bestemmie, ma pensava che, visto che il Signore comunque non esisteva, la cosa non avesse alcuna importanza. Tra le foglie dell’albero s’erano già formati racemi con piccole castagne, verdi, con la parte spinosa ancora tenera. La pioggia aveva fatto cadere alcuni rametti, e Luci e Sandu s’ingegnavano ad aprire i frutti con le unghie. All’interno avevano qualcosa di bianco, molle, una castagna ancora non formata. Se ci fosse stato anche Paul con loro, di certo avrebbe provato a mangiarne. Paul mangiava qualunque cosa: pece, bacche rosse velenose, capocchie di fiammiferi... Prendeva le mosche e lasciava che gli ronzassero in bocca... “Ascoltate,” fece Jean “si racconta che Lenin muore e va all’inferno, e Belzebù dopo un po’ va dal Signore e gli dice: ‘Signore, non so com’è, mi hanno mandato questo pazzo di Lenin che s’è messo a fare la rivoluzione con i miei diavoli, non è più possibile vivere così, toglimelo da davanti!’ Il Signore, allora: ‘Bene, portalo qui perché parli con lui.’ E Belzebù porta Lenin a parlare con il Signore, quindi, dopo che si son detti quel che si son detti, Belzebù torna e fa: ‘Allora, Signore, hai parlato con Lenin?’ E il Signore: ‘No Signore, compagno Signore, e se vuoi saperlo il Signore nemmeno esiste!’ Ah, ah, ah, risero tutti i bimbi: come

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